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MO: inviato Abu Mazen a Gaza, governo unitario fra 10 giorni

(Keystone-ATS) Sarà varato entro una decina di giorni il governo transitorio palestinese di unità nazionale – composto da tecnici e incaricato di preparare il terreno a elezioni nel giro di un anno – frutto dai recenti accordi di “riconciliazione” tra fazioni siglato al Cairo. Lo ha affermato oggi Nabil Shaath, uno dei dirigenti di Fatah – il partito laico del presidente dell’Autorità palestinese (Anp), Abu Mazen, durante una missione a Gaza

La missione è stata promossa per discutere dell’attuazione dei punti di quell’intesa con i leader della fazione islamico-radicale di Hamas, al potere nella Striscia.

Shaath ha indicato fra le priorità della nuova compagine la ricostruzione di Gaza, pesantemente segnata dalle conseguenze dell’offensiva israeliana “Piombo Fuso” di due anni e mezzo fa, e ha detto che Abu Mazen visiterà la Striscia a governo insediato. Ha inoltre assicurato che l’esecutivo unitario continuerà sulla linea della diplomazia e delle “iniziative non violente” verso il riconoscimento dello Stato palestinese, mentre ha polemizzato con l’opposizione del presidente degli Usa, Barack Obama, all’ipotesi che – in assenza di negoziati con Israele – l’Anp si possa rivolgere a settembre all’Onu.

“Shaath” non ha invece fatto nomi per la guida del costituendo governo. Un nodo che Abu Mazen sembra stia cercando di risolvere con la conferma dell’attuale premier dell’Anp Salam Fayyad – un ex funzionario del Fondo monetario internazionale apprezzato dall’Occidente per i suoi toni moderati, la sua politica di riforme economiche e i successi nel contenimento dei fenomeni di corruzione – malgrado le resistenze delle fazioni e un attacco cardiaco recente.

La conferma di Fayyad (o in alternativa la designazione d’un altro economista dal profilo simile, Muhammad Mustafa), dovrebbe essere affiancata, secondo i media locali, da una dichiarazione di fedeltà del governo entrante ai principi del processo di pace fissati dal Quartetto (Usa, Russia, Ue, Onu): principi che includono punti, quali il riconoscimento dello Stato d’Israele o il ripudio della lotta armata, a cui Hamas singolarmente continua a rifiutarsi di aderire.

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