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MO: luoghi santi; Cisgiordania, ancora tafferugli a Hebron

(Keystone-ATS) TEL AVIV – Scontri fra alcune decine di giovani dimostranti palestinesi e reparti militari israeliani si sono registrati oggi per il sesto giorno di fila a Hebron, in Cisgiordania, nella zona della Tomba dei Patriarchi (la Moschea di Ibrahim), luogo santo conteso da ebrei e musulmani. Lo riferisce l’agenzia online israeliana Ynet.
I tafferugli sono scoppiati dopo che si era diffusa la notizia di una marcia di coloni ultranazionalisti dagli insediamenti ebraici circostanti in direzione della Tomba, nell’ambito di una sorta di commemorazione celebrativa della strage di fedeli musulmani (29 morti) perpetrata il 25 febbraio di 16 anni fa in occasione del Purim (il carnevale ebraico che nel 2010 cade proprio in questi giorni) dal terrorista ebreo Baruch Goldstein. I manifestanti palestinesi hanno lanciato sassi contro i soldati, che hanno risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma per disperderli: al momento, nessuno risulta essere stato ferito in modo significativo.
Le proteste di Hebron sono state innescate all’inizio della settimana dalla decisione del governo di Benyamin Netanyahu di accorpare fra i siti del “patrimonio nazionale” ebraico sottoposti alla tutela dello Stato d’Israele sia la Tomba dei Patriarchi sia quella di Rachele (a Betlemme), entrambe interne al territorio dell’autonomia palestinese.
Decisione che Netanyahu ha definito “non politica”, assicurando di non voler alterare lo status quo, ma che è stata criticata dall’Anp, dagli Usa, dall’Ue, dall’Unesco, da diversi Paesi musulmani, nonché da vari commentatori israeliani. E di fronte alla quale oggi stesso l’agenzia Maan ha annunciato la formazione d’un apposito comitato palestinese incaricato di coordinare le iniziative di protesta.

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