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Molti meno furti e meno minorenni che delinquono

Il 2016 in Svizzera si è distinto per un calo del 4,1% dei reati al Codice penale. KEYSTONE/JEAN-CHRISTOPHE BOTT sda-ats

(Keystone-ATS) Il 2016 in Svizzera si è distinto per un calo del 4,1% dei reati al Codice penale (CP). La diminuzione più sensibile riguarda i furti che hanno fatto segnare un -11% rispetto al 2015.

Il trend positivo prosegue dal 2009 quando nella Confederazione si contavano 201 furti al giorno, contro 127 l’anno scorso. L’evoluzione è analoga per la criminalità minorile: rispetto al 2009 gli imputati di meno di 18 anni sono due volte meno numerosi.

Questi i principali dati che emergono dalla statistica criminale di polizia (SCP) dell’Ufficio federale di statistica (UST) pubblicata oggi. Il documento si concentra sull’evoluzione su base annuale. Il 2009 rappresenta un anno di riferimento, perché in quell’anno tutte le polizie cantonali hanno iniziato a raccogliere i dati nel rispetto di principi uniformi.

La statistica non si limita alle violazioni del CP, che hanno raggiunto il livello più basso dal 2009, ma riguarda anche le infrazioni alla legge sugli stupefacenti (LStup), diminuite del 3,3%, quelle alla legge sugli stranieri (LStr, -0,7%) e quelle al codice della strada (stabili).

Una tendenza inversa si registra riguardo alle calunnie e ingiurie. Le denunce sono aumentate del 16,5% da un anno all’altro e raddoppiate dal 2009, passando da 667 nel 2009 a 1384.

Per quanto concerne i reati violenti l’UST ha distinto quelli con una “violenza grave” dagli altri. Lo scorso anno i primi sono stati il 3,3% (3,2% nel 2015). Tra questi rientrano ad esempio gli omicidi (45 compiuti e 187 tentati), le lesioni personali gravi (573) e la violenza carnale (588). Complessivamente ne sono stati compiuti 1407, 49 in più (+3,6%) rispetto all’anno prima.

Rispetto al 2015 sono leggermente aumentate anche le lesioni semplici (+406, +5,5%), le coazioni (+260, +11,6%) e le vie di fatto (+275, +2,3%), mentre si è osservato un calo della partecipazione ad aggressioni (-106, -7,7%) e della partecipazione alle risse (-28, -3,0%).

Lo scorso anno sono stati registrati 7329 reati contro l’integrità sessuale. Le denunce hanno registrato un nuovo aumento, dell’8,5% (+573 reati rispetto al 2015), principalmente dovuto a un incremento dell’esercizio illecito della prostituzione (+211, +18,6%), della pornografia (+174, +15,6%), delle molestie sessuali (+132, +12,5%), della violenza carnale (+56, +10,5%) e del promovimento della prostituzione (+51, +39,2%).

Senza sorpresa la statistica dell’UST rivela grosse differenze regionali. Le frequenze, ovvero il numero delle infrazioni per 1000 abitanti, migliorano il valore del raffronto, ma non possono tenere conto delle popolazioni pendolari che, in particolare nelle grandi città, incidono in modo non indifferente sui tassi di delinquenza.

Le frequenze sono state calcolate sulla base di reati scelti. Per l’insieme dei reati di violenza, le più elevate sono quelle registrate a Basilea Città (13,1‰, 2015: 12,9‰), seguite da Neuchâtel (8,5‰, 2015: 8,5‰) e Ginevra (7,9‰, 2015: 8,2‰). Appenzello Interno, Uri e Basilea Campagna presentano le frequenze più basse (2,0‰, 2,6‰ e 2,6‰). In Ticino e nei Grigioni i valori sono stati rispettivamente del 5,3‰ e 3,5‰.

Sulle 78’240 infrazioni al CP chiarite lo scorso anno, 41’172 sono attribuite a stranieri, nel frattempo incriminati per tali reati. Di queste persone, 24’018 erano residenti nella Confederazione. Il resto delle incriminazioni, 37’068, riguarda cittadini svizzeri. La classifica degli stranieri che commettono più reati è guidata da italiani (3797, di cui 3085 residenti), seguiti da portoghesi (3487/3132), tedeschi (2945/2232), kosovari (2542/1949), rumeni (2386/146), francesi (2374/991), serbi e montenegrini (1982/1385) e turchi (1644/1494). Le altre nazionalità hanno commesso un migliaio di infrazioni o meno.

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