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Moltiplicatore frontalieri, procedura infrazione contro la Svizzera

(Keystone-ATS) L’Italia ha chiesto alla Commissione Ue di avviare una procedura di infrazione contro la Svizzera in merito all’aumento in Ticino del moltiplicatore d’imposta cantonale per i frontalieri, misura in vigore da gennaio.

La notizia, diffusa nei giorni scorsi dai media italiani, è stata confermata all’ats dalla Segreteria di stato per le questioni finanziarie internazionali (SFI). “Siamo informati della richiesta italiana alla Commissione europea di apertura di una procedura d’infrazione”, ha indicato all’ats la portavoce del SFI Anne Césard.

L’Italia, secondo il quotidiano torinese “La Stampa” del 20 di giugno scorso, giudica discriminatoria la decisione del parlamento ticinese di innalzare il moltiplicatore comunale dei frontalieri dal 78% – media ticinese calcolata sul 2013 – al 100%. Tale aliquota, in vigore da gennaio, dovrebbe permettere maggiori entrate per l’erario di circa 20 milioni di franchi.

L’incremento, secondo Roma, violerebbe l’accordo sulla libera circolazione che garantisce la parità di trattamento tra Confederati e stranieri.

Non è la prima volta che una decisione adottata dal Canton Ticino nei confronti dei frontalieri suscita polemiche. È dei giorni scorsi la notizia, pubblicata in anteprima dal quotidiano “La Regione”, di una missiva dell’Ufficio federale della migrazione al consigliere di Stato Norman Gobbi, capo del Dipartimento istituzioni, in cui si chiede al ministro leghista di revocare l’obbligo per frontalieri e persone a beneficio del permesso B di presentare un estratto del casellario giudiziale e dei carichi pendenti. Secondo Berna, tale misura sarebbe contraria all’acquis comunitario.

In merito a questo dossier, durante la sua visita di lavoro in Svizzera dello scorso 28 maggio, il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni aveva detto non voler polemiche o contromisure. In relazione al provvedimento ticinese, Gentiloni aveva specificato che esso “rischia soltanto di suscitare reazioni negative nell’opinione pubblica della Penisola”.

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