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Morte dissidente kazako Aliev, suicidio secondo perizia svizzera

(Keystone-ATS) Il multimilionario kazako Rakhat Aliev, trovato impiccato il 24 febbraio nella sua cella in un carcere di Vienna, si è verosimilmente suicidato. Una seconda autopsia dell’Istituto di medicina legale di San Gallo non ha trovato trovare indizi di un intervento di terzi.

La perizia svizzera, i cui risultati preliminari che andavano nello stesso senso erano già stati rivelati lo scorso 17 marzo, conferma le conclusioni di una prima autopsia realizzata a Vienna su incarico della locale Procura. “Non ci sono indizi di un intervento violento o di una intossicazione”, ha dichiarato oggi Nina Bussek, portavoce della Procura, all’agenzia stampa austriaca APA.

Il 52enne dissidente Rakhat Aliev (o Aliyev), ex genero ed ex oppositore del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaiev, era in carcere dall’estate 2014 in attesa del processo per l’uccisione di due banchieri nel suo Paese, Zholdas Timraliev e Aibar Khasenov, dopo che l’Austria aveva rifiutato per due volte l’estradizione. I due alti dirigenti della Nurbank, la “cassaforte di famiglia” di Nazarbaiev, erano stati sequestrati il 31 gennaio 2007 dal quartier generale della banca da un gruppo armato agli ordini, secondo la locale Procura, di Aliev, e i loro resti mortali erano stati trovati solo nel maggio 2011.

A fine 2014 Aliev, già ambasciatore del Kazakistan a Vienna, era stato incriminato assieme al suo consulente per la sicurezza Vadim Koshlyak e all’ex capo dei servizi segreti kazaki Alnur Mussaiev. Il processo sarebbe dovuto cominciare alcune settimane dopo il ritrovamento in cella del cadavere di Aliev. Nel sangue del morto sono stati trovati residui di cinque diversi medicinali che gli erano stati prescritti nel carcere per diversi mali di cui era affetto.

L’inchiesta sulla causa della morte di Aliev non è ancora conclusa. “Mancano ancora i risultati di alcuni esami”, ha detto la portavoce Bussek. Gli avvocati del kazako, che ora rappresentano la vedova, avevano sostenuto che il loro cliente potrebbe essere stato ucciso o eventualmente spinto al suicidio e chiedono ulteriori approfondimenti.

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