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Morto Ray Dolby, rivoluzionò l’audio dei film

(Keystone-ATS) Ray Dolby, l’inventore e fondatore dei Dolby Laboratories che cambiò il modo di pensare l’audio nel cinema, è morto a San Francisco a 80 anni. Lo ha annunciato un portavoce della sua società. Dolby era malato di Alzheimer e in luglio gli avevano diagnosticato una leucemia acuta. “Abbiamo perso un amico, un mentore e un visionario”, ha detto il presidente e direttore dei Dolby Labs, Kevin Yeamen.

Tutto era cominciato con un semplice circuito audio: nel 1946, a soli 16 anni, Dolby mise le mani grazie al suo primo lavoretto alla Ampex sul primo registratore a nastro sul mercato. E fu così che, dopo una laurea a Stanford e un dottorato a Cambridge, il giovane Ray decise di mettersi in proprio e cambiare il modo in cui percepiamo i suoni incisi sui nastri magnetici.

Il primo “compansore”, un dispositivo elettronico capace di ridurre il rumore di fondo e i disturbi all’interno dei segnali acustici, nasce nel 1965, quando Dolby attraversa l’Oceano per fondare i Dolby Labs in Inghilterra. Tre anni più tardi la nuova versione del circuito – il Dolby B-type – venne integrato all’interno dei registratori commerciali: era l’inizio della scalata al successo. Nel 1976, Dolby torna negli States e stabilisce definitivamente l’azienda a San Francisco.

Grazie a un brevetto riconosciuto sette anni prima, era intanto nato il Dolby Sound System, ossia la tecnologia che ha dato una svolta agli effetti audio del cinema. In pratica, si trattava di un sistema per migliorare la qualità del parlato all’interno delle pellicole, dove spesso colonna sonora e dialoghi si mescolavano con scarsa qualità. Il primo film a utilizzare il sistema Dolby fu un capolavoro del cinema: “Arancia meccanica” di Stanley Kubrick.

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