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Muro Berlino: minuto di silenzio rispettato in tutta Germania

(Keystone-ATS) Con un minuto di silenzio, alle 12 in punto, Berlino e la Germania intera oggi hanno reso omaggio alla memoria delle vittime del regime comunista della Repubblica democratica tedesca (DDR) e ai loro familiari, in occasione del 50.mo anniversario dell’inizio della costruzione del Muro.

A Berlino, come chiesto dal sindaco socialdemocratico Klaus Wowereit, tutti i mezzi pubblici hanno fermato la loro corsa e le chiese hanno suonato le campane. Per le strade, tra la folla di turisti che affollano la capitale tedesca in questi giorni, tante persone hanno rispettato il minuto di silenzio. Ma anche nel resto del Paese, diversi tedeschi hanno reso omaggio al sacrificio delle vittime del Muro – tra le 136 e le 465, a seconda delle stime.

Nel suo intervento di fronte al memoriale della Bernauer Strasse, il presidente della Repubblica tedesca Christian Wulff ha detto che “il ricordo dell’ingiustizia costituita dal Muro ci ammonisce a non lasciare soli, coloro che combattono per la libertà, la democrazia e i diritti umani”. Wulff ha poi sottolineato che la fine della divisione della Germania, con la caduta del Muro nel 1989, può fare coraggio. “Il Muro non è caduto, ma è stato abbattuto”, ha detto Wulff. E anche oggi in Germania sono possibili nuovi cambiamenti e ancora più libertà. Per il presidente tedesco ciò significa anche una migliore integrazione dei migranti e maggiori possibilità di sviluppo sociale per tutti.

Dal canto suo, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha affermato che “non dobbiamo dimenticare mai il 13 agosto del 1961 e il dolore che questa data ha inflitto a milioni di persone”. Quell’ingiustizia – ha aggiunto – “ci spinge ancora oggi a impegnarci nella lotta per la libertà e la democrazia, da noi e in tutto il mondo”.

La caduta del Muro, ventotto anni dopo, il nove novembre del 1989, per Merkel è stata un’esperienza che la “guiderà sempre nelle scelte future”. “Io stessa, che nel 1961 avevo sette anni, ricordo l’orrore che provocò il Muro nella mia famiglia. Anche noi siamo stati separati con la violenza dai nostri zii e nonni”, ha poi aggiunto la presidente del partito cristianodemocratico CDU – nata vicino ad Amburgo ma trasferitasi con la famiglia, quando non aveva ancora un anno, nella DDR. “E tanto più indimenticabile – ha continuato Merkel – rimane per me la felicità che ha provocato in noi tedeschi, nel 1989, la caduta di questa orribile costruzione. Quell’esperienza ha cambiato in meglio la mia vita e quella di milioni di persone”.

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