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Natale: Iraq, in chiesa Baghdad fedeli sfidano Al Qaida

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 dicembre 2010 - 21:27
(Keystone-ATS)

BAGHDAD - Diverse chiese cattoliche in Iraq quest'anno hanno rinunciato alla tradizionale messa natalizia di mezzanotte per una serie di minacce venute da una formazione vicina a Al Qaida, ma a Baghdad un manipolo di fedeli ha sfidato la paura. Nella Chiesa di San Giuseppe, situata nel centro della capitale irachena, c'erano molte panche vuote ma una quarantina di persone si sono comunque presentate per assistere alla celebrazione.
'Lo stato islamico in Iraq', considerato l'emanazione irachena di Al Qaida, nei giorni scorsi ha inviato per posta minacce di morte al vescovo di Kirkuk Louis Sako e a altri esponenti della comunità cristiana. Per non far correre rischi ai fedeli, molti sacerdoti hanno deciso di rinunciare alla messa di mezzanotte. Le uniche eccezioni sono state le chiese del Kurdistan iracheno, dove al Qaida in genere non opera, e quella di S. Giuseppe a Baghdad.
"Il messaggio lanciato stasera è 'non abbiate paura' - ha detto ai giornalisti padre Saad Sirop Hanna - eravamo pochi perché purtroppo per questo Natale la comunità cristiana ha dovuto prendere molto sul serio le minacce venute dallo "Stato islamico in Iraq".
Durante la messa, la chiesa era stata posta sotto sorveglianza da agenti speciali del ministero dell'interno. In occasione del Natale, le autorità hanno inoltre deciso di garantire ulteriore protezione a tutte le chiese cristiane del paese.
Il gruppo che ha inviato lettere minatorie a esponenti della chiesa è lo stesso che il 31 ottobre scorso ha effettuato un raid nella cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad costato la vita a 44 fedeli e a due sacerdoti. Due giorni dopo, una nuova ondata di attentati della stessa organizzazione contro obbiettivi cristiani ha provocato altri sei morti.
La comunità cristiana in Iraq conta oggi circa 500 mila fedeli contro gli oltre 800 mila del 2003.

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