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Naufragio: Malta a Unhcr, 50 persone salvate su 700 a bordo

(Keystone-ATS) Secondo le informazioni ricevute dall’Unhcr dalle autorità maltesi, sono circa 50 le persone salvate sulle 700 che erano a bordo del barcone che si è ribaltato nel Canale di Sicilia.

Se questi numeri fossero confermati, sottolinea l’agenzia dell’Onu, si tratterebbe della più grande perdita di vite di rifugiati e migranti mai verificatasi in un singolo incidente nel Mediterraneo. “È necessaria un’azione immediata” dice l’Alto Commissario per i Rifugiati Antonio Guterres.

Le informazioni ricevute dall’Unhcr indicano che il barcone si è capovolto in acque libiche poco prima della mezzanotte di sabato, a circa 180 chilometri a sud di Lampedusa. Navi militari italiane e maltesi e mercantili fanno parte delle circa 20 imbarcazioni impegnate, insieme a diversi elicotteri, nelle operazioni di soccorso coordinato dalle autorità italiane. L’Unhcr è attualmente in attesa di conferma riguardo al luogo in cui i superstiti vengono portati.

“Questo disastro conferma l’urgenza di ripristinare una robusta operazione di salvataggio in mare e di stabilire vie legali credibili per raggiungere l’Europa. In caso contrario, le persone in cerca di sicurezza continueranno a morire in mare – ha dichiarato Guterres – si evidenzia anche la necessità di un approccio europeo onnicomprensivo per affrontare le cause profonde che spingono tante persone a questa tragica fine. Mi auguro che l’Ue si dimostri all’altezza della situazione, assumendosi pienamente un ruolo decisivo per prevenire simili tragedie in futuro”.

L’Unhcr aveva esortato l’Ue a dare una risposta urgente al problema delle migliaia di persone che rischiano la vita per trovare la sicurezza in Europa. A tal proposito l’Agenzia ha condiviso una serie di proposte, tra cui l’istituzione di una robusta operazione europea di ricerca e soccorso e la creazione di alternative legali credibili per l’accesso in Europa quali reinsediamento, visti umanitari e ricongiungimenti familiari potenziati.

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