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Naufragio Lampedusa: mare mosso, ricerche difficili

(Keystone-ATS) Il peggioramento delle condizioni meteo marine a Lampedusa sta rendendo più complicate le operazioni di recupero dei corpi dei migranti morti in seguito al naufragio avvenuto ieri mattina.

Al momento, dicono i soccorritori, c’è un metro d’onda nel punto in cui è naufragato il barcone e i sommozzatori di Capitaneria di Porto, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza e Carabinieri stanno continuando ad immergersi anche se con difficoltà. Al momento non è ancora stato recuperato alcun corpo da ieri sera.

Non è davanti all’isola dei Conigli ma a un miglio e mezzo di distanza da Cala Croce il peschereccio affondato ieri mattina a Lampedusa. L’imbarcazione, lunga circa una ventina di metri, è stata localizzata con il sonar da un peschereccio di Lampedusa, nel pomeriggio di ieri. Chi ha visto il relitto sostiene che il barcone è affondato “in assetto da navigazione”, cioè è andato a fondo senza rivoltarsi. È probabile dunque che i migranti, inclinandosi da un lato, abbiano fatto entrare acqua nel peschereccio che è così affondato. I sub che hanno visto la barca, inoltre, dicono che non ci sono segni di incendio a bordo anche se sono state recuperate diverse coperte imbevute di benzina.

Bisogna agire in Europa e in Africa per contrastare i flussi di immigrazione illegale che causano tragedie come quelle di ieri a Lampedusa. Lo ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso della trasmissione ‘L’intervista di Belpietro’ in onda su Canale 5. “Faremo sentire fortissima – ha ribadito Alfano – la nostra voce in Europa per cambiare il regolamento di Dublino che scarica troppo sui paesi di primo ingresso il peso dell’immigrazione irregolare”.

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