Nazionale: responsabilità solidale, decisione rinviata in autunno
Il Consiglio nazionale oggi non ha voluto introdurre il principio della responsabilità solidale tra le misure di accompagnamento alla libera circolazione. Con 94 voti contro 86 e sei astenuti si è opposto a sanzioni per imprese che cedono attività in subappalto a gruppi rei di non rispettare le condizioni di lavoro vigenti in Svizzera. La questione, rielaborata, dovrebbe tornare sui banchi della Camera del popolo nella sessione autunnale.
Con 15 voti contro 8 la Commissione dell'economia e dei tributi (CET) aveva raccomandato al plenum di rendere l'imprenditore principale responsabile del mancato rispetto delle condizioni legali da parte di una società a cui ha attribuito lavori in subappalto. Concretamente, ha spiegato oggi a nome della CET Christoph Darbellay (PPD/VS), "se il salario orario è di 20 franchi e il subappaltatore paga solo cinque franchi, toccherà all'impresa principale metterci i 15 che mancano".
"Il problema è che un subappaltatore polacco, che di fatto si limita ad una bucalettere o a un numero di telefono, non risponde della sua responsabilità perché è inaccessibile", ha detto l'altro "portavoce" della CET, Corrado Pardini (PS/BE). Darbellay ha ricordato che "anche le piccole e medie imprese (PMI) hanno formulato richieste in questo senso", per evitare la concorrenza sleale.
UDC, vari esponenti del PLR, del PPD e dei Verdi liberali hanno però imposto la loro visione: la responsabilità solidale comporterebbe oneri amministrativi eccessivi per le imprese. Jean-François Rime (UDC/FR), neopresidente dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM), ha sostenuto che le conseguenze della responsabilità solidale non sono chiare e ha chiesto un approfondimento della questione.
Anche il consigliere federale Johann Schneider-Ammann è stato critico. La responsabilità solidale toccherà soprattutto gli imprenditori svizzeri, che dovranno farsi garanti degli altri. Meglio rinviare il dossier in autunno, in modo da poter studiare i dettagli, ha detto il direttore del Dipartimento federale dell'economia (DFE), che ha promesso alla CET un rapporto per il mese di agosto.
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