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Neutrale su referendum bis, Corbyn nella bufera

Un vero cambiamento, ma quale? KEYSTONE/AP/KIRSTY WIGGLESWORTH sda-ats

(Keystone-ATS) Pioggia di critiche sul leader dei laburisti britannici Jeremy Corbyn per aver dichiarato che nel caso si dovesse tenere un secondo referendum sulla Brexit la sua posizione sarebbe di “neutralità”.

Per la leader liberaldemocratica Jo Swinson la posizione di Corbyn è “una rinuncia di fatto alla leadership”, per Nigel Farage “un’assenza di leadership”. Stessa accusa da parte della leader del Snp Nicola Sturgeon che gli ha imputato “una deplorevole mancanza di autorevolezza”.

Secondo il ministro della Sanità Matt Hancock la posizione del capo del Labour non sarà perdonata dagli elettori. Il partito laburista, ha attaccato, “ha scelto di essere indeciso sulla questione più importante di questo periodo”. E il premier Boris Johnson si è chiesto come sia possibile che Corbyn resti “indifferente” di fronte a un tema “così cruciale”.

Apparentemente impermeabile agli attacchi ricevuti il capo del Labour oggi ha difeso la sua posizione. “Credo che essere un mediatore onesto sia la strada più saggia da intraprendere”, ha dichiarato durante un evento elettorale a Sheffield riferendosi all’eventualità di dover rinegoziare l’accordo sulla Brexit con Bruxelles nel caso di vittoria al voto del 12 dicembre.

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