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Nord Irlanda, scossa repubblicani all’ombra della Brexit

Michelle O'Neill leader del Sinn Fein celebra i risultati KEYSTONE/AP/PETER MORRISON sda-ats

(Keystone-ATS) Scossone repubblicano in Irlanda del Nord. Nelle elezioni per l’assemblea legislativa di Stormont, a scrutinio ancora in corso, il Sinn Fein guadagna diversi punti percentuali e insidia il primato degli unionisti del Dup.

Essi pagano lo scandalo che ha colpito la loro leader Arlene Foster, accusata di malversazione. Si delinea quindi un destino di incertezza politica per l’Ulster dopo la caduta del governo di unità nazionale che riuniva i due schieramenti in base agli accordi del Venerdì santo del 1998 che posero fine al sanguinoso conflitto civile dei ‘Troubles’.

Di sicuro sarà difficile formare una nuova coalizione dopo i recenti attriti tra Dup e Sinn Fein e questo rappresenta un grattacapo per Londra e la premier britannica Theresa May che oggi ha già dovuto gestire uno scontro verbale con la leader indipendentista Nicola Sturgeon sulla Scozia.

Mentre il primo ministro pensa all’avvio della Brexit e ai negoziati con Bruxelles, in patria si deve guardare da una serie di forze potenzialmente disgreganti, che possono facilmente mettere in crisi il processo di devolution dei poteri voluto da Londra. Stando infatti agli esperti, il Sinn Fein potrebbe anche ottenere una vittoria storica nelle elezioni per il Parlamento di Stormont, cambiando così gli equilibri politici. I numeri ci potrebbero essere, vista anche l’affluenza record alle urne, pari al 64,7%, la più alta dagli accordi del Venerdì santo.

Concluso il calcolo dei voti sulle prime preferenze di tutte le 18 circoscrizioni, il partito di Jerry Adams è al 27,9%, in crescita del 3,9% rispetto alle precedenti elezioni. È un testa a testa col primo partito, gli unionisti del Dup, al 28,1%, che perdono l’1,1%. Lo scrutinio non è finito perché devono essere considerate anche le altre preferenze e si concluderà solo domani ma già emerge una importante tendenza. I repubblicani rafforzati avrebbero una forte voce in capitolo rispetto ad esempio alla Brexit, che ha visto in Irlanda del Nord la maggioranza degli elettori votare contro nel referendum del 23 giugno. “I nazionalisti hanno votato per il Sinn Fein contro la Brexit”, ha tuonato Adams commentando i primi risultati.

Non finisce qui: quelli del Sinn Fein potrebbero anche spingere verso un progetto di unificazione con l’Irlanda, evocato in questi giorni anche dal capo del governo di Dublino, Enda Kenny. Sono per il momento solo ipotesi.

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