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Nozze gay in Usa, Corte Suprema deciderà entro giugno

(Keystone-ATS) Dopo una battuta d’arresto si apre una concreta possibilità di una svolta definitiva verso la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso in tutti e 50 gli stati degli Stati Uniti: La Corte suprema ha deciso che prenderà una decisione in merito, prevedibilmente entro giugno.

Fino ad ora la massima Corte si è limitata a pronunciarsi solo su casi che hanno interessato alcuni stati per volta, ma ora ha giudicato che è giunto il momento di un pronunciamento più ampio, dopo che i matrimoni gay sono stati messi al bando da una Corte d’Appello in quattro stati, Michigan, Ohio, Kentucky e Tennessee. Un bando giudicato da molti come un passo indietro, e contro cui è stato presentato un ricorso che il più alto organo giurisdizionale statunitense ha ora deciso di accogliere.

A partire da aprile, i nove giudici della Corte inizieranno quindi le audizioni e l’esame della questione, per arrivare nell’arco di tre mesi a quello che molti giudicano già uno storico pronunciamento.

La decisione che verrà presa non è però del tutto scontata, con i nove ‘saggi’ da sempre divisi. Ago della bilancia sarà ancora una volta il giudice Antony Kennedy, che ha 78 anni e che ha comunque approvato tre delle ultime importanti decisioni in materia assunte dalla Corte.

Le unioni tra persone dello stesso sesso sono diventate a poco a poco una realtà legale in 36 stati Usa, in cui vivono oltre il 70 per cento degli americani, specie dopo che la Corte Suprema ha abolito nel 2013 la definizione del ‘Defense of Marriage Act’ secondo cui il matrimonio è solo quello tra uomo e donna. Ma la cosa ha anche messo in luce alcune difficoltà e contrasti tra i diversi stati. Ad esempio quando coppie sposate regolarmente in stati in cui i matrimoni omosessuali sono riconosciuti come un diritto costituzionale si sono trasferite in stati in cui non lo sono e si sono viste negare dei diritti che invece consideravano acquisiti.

“Siamo finalmente in vista del giorno in cui le coppie dello stesso sesso potranno condividere allo stesso modo in tutto il Paese la gioia, protezione e responsabilità del matrimonio”, ha affermato Jon Davidson, direttore della Labda Legal, che si batte per la difesa dei diritti degli omosessuali.

Gli oppositori del matrimonio tra persone dello stesso sesso, riferisce il New York Times, sostengono invece che non spetta alla Corte prendere una decisione del genere, ma ai cittadini e chiedono pertanto che la questione sia sottoposta a referendum. “Non c’è nulla nella Costituzione che dia il diritto ai tribunali di azzittire il popolo e imporre a livello nazionale la ridefinizione del matrimonio”, ha affermato Tony Perkins, del gruppo conservatore Family Research Council. In un editoriale, lo stesso giornale afferma dal canto suo che “i giudici hanno il potere e la responsabilità di dare significato alle promesse contenute nella Costituzione e porre fine all’ineguaglianza di gay e lesbiche in America”.

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