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Nuova Caledonia, la colonia che vuole restare francese

Lo splendido paesaggio della baia di Noumea, capitale della Nuova Caledonia. KEYSTONE/AP/THEO ROUBY sda-ats

(Keystone-ATS) Parigi o Nouméa? A 165 anni dalla colonizzazione, l’arcipelago della Nuova Caledonia è chiamato domani a pronunciarsi, in uno storico referendum, a favore o contro l’indipendenza dalla Francia.

Gli oltre 175’000 elettori del minuscolo territorio del Pacifico meridionale, ricco in giacimenti di nichel, a oltre 18’000 chilometri da Parigi dovranno dire se vogliono che “la Nuova Caledonia acceda alla piena sovranità e diventi indipendente”. Oppure no.

Negli ultimi sondaggi, almeno il 60% degli intervistati si è detto contrario all’addio a Parigi. In molti, tra i partigiani del ‘no’, evidenziano l’importanza della ‘protezione’ francese, il valore aggiunto di un passaporto europeo, il sistema di istruzione o anche gli 1,3 miliardi di euro stanziati ogni anno dalla madrepatria.

Il presidente Emmanuel Macron dovrebbe esprimersi domani in diretta tv, dopo la proclamazione dei risultati, intorno alle 13:00 (le 23:00 ora locale). Durante la sua visita a Nouméa, nel maggio scorso, il capo dello Stato si era guardato bene dal fornire indicazioni di voto. “Non prenderò parte a questo referendum”, aveva detto, puntualizzando tuttavia che “la Francia sarebbe meno bella senza la Nuova Caledonia”.

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