Prospettive svizzere in 10 lingue

Nuova giornata di sangue in Egitto

(Keystone-ATS) Ancora sangue in Egitto. La tregua armata e carica di tensione che ha segnato la giornata, dopo le stragi dei giorni scorsi, è stata rotta nel pomeriggio quando almeno 38 Fratelli musulmani sono stati uccisi nel blindato che li trasferiva da un carcere ad un altro nella zona del delta del Nilo, dopo che un commando di loro confratelli aveva assaltato il convoglio per cercare di liberarli.

Il blitz delle forze di sicurezza, ancora oscuro nella dinamica (si parla di una violenta sparatoria, ma anche di detenuti asfissiati dai gas nell’automezzo), è andato in scena poco dopo il monito lanciato dal nuovo uomo forte del Cairo, il generale Abdel Fatah al-Sissi: “Non ci piegheremo agli islamisti”.

Sissi si è spinto a evocare apertamente il rischio del baratro per il Paese, e un conflitto di natura “religiosa” che ne sancirebbe la rovina. “C’è posto per tutti”, ha poi strizzato l’occhio ai Fratelli musulmani, ma invitandoli a “rivedere” le loro posizioni, ovvero ad accantonare la richiesta d’un ritorno al potere di Mohamed Morsi e la persecuzione giudiziaria degli “assassini”.

Il generale ha parlato nel giorno in cui è stata ufficializzato l’addio non solo al governo ma all’Egitto di Mohamed El Baradei: l’ormai ex vicepresidente e premio Nobel per la pace che ha fatto le valigie alla volta di Vienna dopo essersi dissociato dalla linea dura del governo istituito dai militari, nel pieno di una crisi che da mercoledì conta quasi mille morti in tutto il Paese.

E mentre da Bruxelles l’Europa paventa conseguenze “imprevedibili” e avverte di essere pronta a “rivedere le relazioni” con l’Egitto se non si fermerà il bagno di sangue, le ultime ore sono caratterizzate dall’offensiva del governo e dei militari contro la stampa occidentale, oltre che contro al Jazeera, accusata di offrire una copertura “non professionale degli eventi”, favorevole ai Fratelli Musulmani patrocinati dal Qatar. Sull’altro fronte è invece al Arabiya, voce dell’Arabia Saudita e vicina al governo provvisorio del Cairo, ad aizzare le recriminazioni dei pro-Morsi.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR