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Nuove accuse a Polanski, procura Berna si dichiara competente

Il regista franco-polacco Roman Polanski in una foto dello scorso 2 ottobre in occasione del Film Festival di Zurigo. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) La giustizia bernese si occuperà delle nuove accuse di abusi su una minorenne rivolte al regista franco-polacco Roman Polanski.

Il Ministero pubblico del canton Berna ha accolto la richiesta di assunzione del caso avanzata dal canton San Gallo dove una donna, oggi 61enne, il 21 settembre scorso ha denunciato alla polizia di essere stata aggredita sessualmente da Polanski nel 1972, quando aveva 15 anni.

Visto che i fatti denunciati si sarebbero svolti in uno chalet di Gstaad, nell’Oberland bernese, “abbiamo risposto affermativamente alla richiesta di rilevamento del caso”, ha dichiarato all’ats Christof Scheurer della Procura del canton Berna.

La prossima decisione spetta al Ministero pubblico regionale dell’Oberland bernese. Quest’ultimo dovrà ora chiarire se il caso denunciato sia già prescritto o no.

Le nuove accuse a Polanski sono state mosse da un ex attrice nata a Monaco di Baviera (D). La 61enne si è rivolta alla polizia sangallese dichiarando di aver incontrato il regista quando era modella in Germania. Attirata dalla possibilità di fare un casting, si era recata nell’abitazione del regista a Gstaad, dove sarebbe stata violentata.

La donna ha affermato di voler parlare adesso, dopo le rivelazioni di un’altra donna – identificata con il suo nome di battesimo “Robin” – che quest’estate ha denunciato di essere stata aggredita sessualmente da Polanski nel 1973, quando aveva 16 anni. La 61enne è pure uscita allo scoperto perché i suoi genitori non sono più in vita.

Si tratta della quarta donna ad accusare Roman Polaski, oggi 84enne, di aggressione sessuale in età minore. Nel 1977 il regista aveva ammesso di aver violentato Samantha Geimer, allora 13enne, nella casa di Jack Nicholson a Los Angeles. Polanski passò allora 42 giorni in prigione, prima di fuggire in Francia alla vigilia della sentenza.

Polanski fu poi fermato su mandato Usa a Zurigo nel 2009 dove era andato a ricevere un premio alla carriera. Trascorse 77 giorni in carcere a Zurigo e 221 giorni agli arresti domiciliari a Gstaad (BE). Nel luglio 2010 le autorità elvetiche negarono l’estradizione negli Stati Uniti, revocandogli anche gli arresti domiciliari e il braccialetto elettronico. Nel 2010, l’attrice britannica Charlotte Lewis aveva pure dichiarato che il regista l’aveva violentata quando aveva 16 anni.

Uno degli avvocati del rinomato regista, Jan Olszewski, ha detto all’agenzia di stampa Reuters che si stratta di una “situazione assurda”: dopo oltre quarant’anni, l’obiettivo principale di queste donne è di attirare l’attenzione dei media. In modo simile si è espresso un altro avvocato di Polanski contattato sempre dalla Reuters.

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