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Nuovo strumento per individuare gli abusi in materia di visti

(Keystone-ATS) La Svizzera è uno dei primi Stati Schengen ad applicare un nuovo strumento per individuare gli abusi in materia di visti: il confronto delle impronte digitali dei richiedenti l’asilo con la banca dati centrale europea sui visti CS VIS. Ciò consente di identificare più rapidamente i richiedenti l’asilo entrati in Svizzera con un visto Schengen.

Grazie al confronto dattiloscopico è possibile stabilire quale Stato Schengen ha rilasciato un eventuale visto a un richiedente l’asilo ed è competente per la gestione della domanda d’asilo in virtù dell’accordo d’associazione a Dublino. La rapida identificazione del richiedente consente di velocizzare anche l’acquisizione dei documenti e l’allontanamento verso il Paese d’origine qualora la domanda d’asilo sia respinta.

Dalla sua introduzione, lo scorso dicembre, la nuova procedura denominata “Asilo CS-VIS” ha permesso un riscontro positivo in 87 casi. Nella maggior parte di essi è stata avviata rapidamente la procedura Dublino ed è stato possibile attribuire senza indugio l’esame della domanda d’asilo allo Stato competente.

La banca dati sui visti CS VIS completa la banca dati europea EURODAC in cui sono registrati sia i richiedenti l’asilo sia le persone che soggiornano illegalmente nello spazio Schengen o che sono state fermate all’atto di attraversare illegalmente la frontiera esterna.

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