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Obama: avanti chi lavora, non importa chi sei o chi ami

(Keystone-ATS) Rilanciare il sogno americano di libertà, uguaglianza e pari opportunità, dare lavoro con un vigoroso piano di investimenti pubblici e aumentare il salario minimo. Infine l’appello più emozionante: “le vittime delle tante stragi meritano un semplice voto sulle armi”. Il presidente americano Barack Obama, aprendo il suo quinto discorso sullo stato dell’Unione, si rivolge al Congresso con una frase di John Fitzgerald Kennedy: “la Costituzione ci rende non rivali per il potere, ma alleati per il progresso. Questo è il mio compito”.

Poi però snocciola i punti della sua agenda per il secondo mandato, nei toni e nei contenuti decisamente “liberal”, ribadendo che il suo ruolo è assicurare le medesime chance di successo “a tutti i bambini d’America”. “Il nostro compito non ancora raggiunto – ammette Obama – è ripristinare il patto di base che ha costruito questo paese: l’idea forte che se si lavora duro, in modo responsabile, si può andare avanti, non importa da dove vieni, come sei, o chi ami”. Quindi lancia una proposta concreta: alzare il salario minimo oggi fermo a 7,25 dollari l’ora a quota 9 dollari.

Sempre sul fronte della lotta alla disoccupazione, Obama lancia il programma “Fix it First”, “prima di tutto aggiustare”. Un imponente piano per il recupero e la manutenzione delle maggiori infrastrutture americane: “possiamo mettere subito al lavoro molta gente con azioni urgenti, come i circa 70’000 interventi di cui hanno bisogno i ponti del paese”. “Dimostriamo a tutti – aggiunge tra gli applausi – che non c’è un posto migliore dell’America per fare affari”. La stella polare resta il rafforzamento della classe media, ma anche la promessa che il debito non salirà di un centesimo.

Insiste quindi sulla riforma migratoria, conferma il ritiro di 34’000 militari dall’Afghanistan e l’avvio di un negoziato con Mosca per la riduzione delle testate nucleari. Infine, il passaggio più toccante è sul tema delle stragi da armi. Il suo appello alla destra a dire “sì” a una nuova legge è di quelli che resteranno nella memoria.

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