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Obama pensa a vertice su emergenza climatica

(Keystone-ATS) Il 2012 per gli Stati Uniti non è stato solo l’anno del devastante uragano Sandy, su New York e il New Jersey, è stato anche l’anno più caldo di sempre e, a fronte di dati allarmanti che secondo gli scienziati confermano la progressione del riscaldamento del pianeta, il presidente Barack Obama “sta dando seria considerazione” a un vertice sull’emergenza climatica.

La Casa Bianca ha dato “risposte incoraggianti” a una proposta in base alla quale Obama userebbe un vertice bipartisan per lanciare una iniziativa nazionale contro il global warming, ha annunciato il Resource Innovation Group, un ‘think tank’ dell’Oregon che da tempo si batte per spingere la presidenza Usa a interventi più decisivi. Obama potrebbe annunciare il summit nelle prossime settimane in vista del Discorso sullo Stato dell’Unione, l’appuntamento davanti al Congresso a camere riunite in cui il presidente presenta l’agenda della sua amministrazione.

L’indiscrezione sul vertice arriva all’indomani della pubblicazione di nuove statistiche del National Climatic Data Center secondo l’anno che si è appena concluso è stato per gli Stati Uniti il più caldo da quando a fine Ottocento i servizi meteorologici americani hanno cominciato a tenere un registro delle temperature.

La media per il 2012 è stata di 12,94 gradi centigradi, poco più di mezzo grado oltre la media dell’ultimo anno record, il 1998. Non solo: alle oltre 34 mila massime da Guinness misurate nelle stazioni meteo in tutto il paese hanno fatto riscontro solo 6.600 minime record, ha calcolato il meteorologo del Weather Channel Guy Walton usando dati dei servizi federali. Una discrepanza anche questa da primato.

Per gli scienziati il caldo record – e la siccità conseguente ad esempio nella regione della Corn Belt che la scorsa primavera ha mandato alle stelle i prezzi delle derrate – non può non essere collegata al riscaldamento del pianeta causato dai gas serra prodotti dall’uomo.

Il 2012 è stato anche il peggiore dopo il 1998 sulla base di una misura chiamata Climate Extreme Index che registra le peggiori calamità climatiche. Sono state undici in totale da gennaio a dicembre quelle che hanno superato la soglia del miliardo di dollari di danni, e tra queste gli uragani Sandy e Isaac, i tornado nelle Great Plains, in Texas e nella valle dell’Ohio. E un fenomeno di cui finora poca gente aveva sentito parlare, il “derecho”, una linea di forti e veloci temporali che a partire del 29 luglio hanno spazzato gli stati centrali e orientali, provocando la morte di oltre 20 persone.

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