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Omicidio socioterapeuta: arrestato detenuto in fuga

(Keystone-ATS) È durata quattro giorni la fuga di Fabrice A., lo stupratore 39enne sospettato di aver ucciso giovedì nel canton Ginevra la socioterapeuta 34enne Adeline M., che lo accompagnava durante un'”uscita educativa autorizzata”. Il fuggiasco è stato arrestato in Polonia vicino alla frontiera con la Germania.

Le manette sono scattate alle 15.20 sul territorio di Kolbaskowo, villaggio polacco alla frontiera con la Germania, da parte di funzionari della polizia federale tedesca, che hanno poi consegnato il fermato alle autorità locali: lo ha indicato in un comunicato congiunto la stessa Bundespolizei, il Bundeskriminalamt e la polizia di Lörrach (D), città vicina a Basilea dove il fuggitivo era stato intensamente ricercato.

Gli agenti hanno trovato anche la presunta arma con cui Fabrice A. avrebbe ucciso giovedì la terapeuta Adeline M, continua il comunicato. Secondo quanto scrive oggi “Le Matin” si tratterebbe di un coltellino svizzero acquistato il giorno dell’uscita terapeutica.

Il sospetto è stato fermato mentre era al volante della Citroën Berlingo di colore bianco con targhe ginevrine su cui già viaggiava giovedì insieme alla socioterapeuta. Il ministero pubblico ginevrino ha reso noto che chiederà l’estradizione.

Intervenuto in diretta al telegiornale della RTS, il procuratore generale di Ginevra Olivier Jornot ha lodato l’eccezionale collaborazione fra le forze dell’ordine elvetiche – in particolare di Ginevra e Basilea – tedesche e polacche che hanno permesso l’arresto. “La polizia ginevrina ha lavorato giorno e notte”, ha precisato, preferendo non fornire ulteriori dettagli né sull’arresto né sulle circostanze della morte di Adeline M.

Fabrice A., cittadino franco-svizzero di 39 anni, era detenuto dal 2012 nel centro di socioterapia La Pâquerette nel carcere ginevrino di Champ-Dollon, dove scontava una condanna cumulativa a 20 anni per due casi di violenza carnale, uno a Ginevra (5 anni di carcere) e uno in Francia (15 anni).

Si erano perse le sue tracce giovedì, sulla strada che porta a un centro equestre, dove doveva svolgere attività con i cavalli a scopo terapeutico in vista del reinserimento nella società. Il cadavere della sua accompagnatrice, madre da pochi mesi, era stato trovato l’indomani vicino a Bellevue, località sulla riva destra del lago Lemano a pochi chilometri da Ginevra.

Oltre alle polizie di Svizzera, Francia e Germania, si era attivata anche l’Interpol, che sabato aveva spiccato un mandato di arresto internazionale per omicidio, sequestro di persona, furto e violenza carnale. Gli inquirenti avevano perso le tracce del fuggitivo a Weil am Rhein, città tedesca a pochi chilometri da Basilea e dall’Alsazia, dove si erano intensificate le ricerche.

Venerdì e sabato nella regione era stata condotta una vasta caccia all’uomo con forze speciali e un elicottero. La polizia aveva messo in guardia la popolazione, sottolineando la pericolosità del ricercato, in grado di agire in ogni momento con brutale violenza.

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