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Oprah Winfrey: non volevo accusare Svizzera, sono dispiaciuta

(Keystone-ATS) Non voleva essere un’accusa di razzismo né contro la Svizzera, né contro la boutique di Zurigo e mi dispiace per il polverone sollevato dal caso: Oprah Winfrey fa un passo indietro nella vicenda della borsa da 35’000 non mostratele da una commessa della Bahnhofstrasse.

“Mi rincresce veramente molto che il tutto sia stato ingigantito in tal modo”, ha affermato l’attrice e celebre conduttrice televisiva americana di colore, ieri a Los Angeles alla prima del film “The Butler”, die Lee Daniel. “Ho evitato espressamente di fare il nome del negozio. “Mi dispiace di aver detto che i fatti sono avvenuti in Svizzera”.

Come noto Winfrey, che può contare su un patrimonio miliardario, la settimana scorsa in un’intervista condotta da Larry King sulla rete americana CBS aveva riferito di una discriminazione basata sulla razza: la commessa di una boutique non le aveva mostrato una borsa perché “era troppo cara per lei”.

Trudie Götz, responsabile del negozio in questione, “Trois Pommes”, e in seguito anche la stessa venditrice, che non aveva riconosciuto la cliente, hanno in seguito sostenuto che quanto avvenuto, lungi dall’essere una testimonianza di razzismo, era solo frutto di un malinteso. Dovuto fra l’altro anche al fatto che la commessa, di origine italiana, non parla perfettamente inglese.

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