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Organizzazioni umanitarie bocciano iniziativa Ecopop

(Keystone-ATS) Le sei organizzazioni umanitarie di Alliance Sud e la Fondazione salute sessuale Svizzera bocciano l’iniziativa Ecopop. Il testo non è utile né all’ambiente né alla pianificazione famigliare nei Paesi in via di sviluppo. Più utile sarebbe invece una riforma ecologica delle imposte.

L’iniziativa, su cui popolo e cantoni sono chiamati ad esprimersi il prossimo 30 novembre, chiede l’applicazione di misure che in realtà non permettono di raggiungere gli scopi prefissati. Il testo non consente infatti di arrivare, in Svizzera e nel mondo, ad un rallentamento della crescita demografica o ad un miglioramento della qualità di vita.

“Ai Paesi poveri non mancano contraccettivi, ma sistemi sanitari adeguati, istruzione e un reddito sufficiente”, hanno spiegato le associazioni ai media a Berna. Secondo l’iniziativa, i problemi economici vengono risolti se la popolazione non cresce più, ma questo è falso, ha dichiarato Peter Niggli, direttore di Alliance Sud. Inoltre, i tassi di nascita sono in calo a livello mondiale, e la popolazione aumenta semplicemente perché la speranza di vita migliora anche nei Paesi invia di sviluppo.

La Confederazione deve continuare nella sua politica di sviluppo concentrandosi sulla lotta alla povertà, e non destinando – come richiesto da Ecopop – almeno il 10% del budget alla pianificazione famigliare, sostengono le organizzazioni. La povertà non è solo l’ostacolo principale allo sviluppo di molti Paesi, ma è anche causa di gravidanze indesiderate.

Fornire un’istruzione ai bambini permetterebbe di diminuire il numero di figli per donna, ha affermato Rupa Mukerji della direzione di Helvetas. Programmi portati avanti nello stato indiano del Tamil Nadu, hanno dimostrato che ragazze istruite si sposano più tardi, resistono meglio alle pressioni della famiglia e decidono da sole quanti figli avere e se usare o meno contraccettivi. In 30 la media di bambini per donna è scesa da 3,7 a 1,7.

Anche la limitazione dell’immigrazione annuale allo 0,2% della popolazione svizzera è da respingere, secondo le organizzazioni. Per proteggere le risorse naturali è meglio introdurre una riforma ecologica delle imposte, che permetta di premiare la protezione dell’ambiente.

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