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Oscar: duello a tutto campo tra Avatar e The Hurt Locker

(Keystone-ATS) LOS ANGELES – Sembra la sceneggiatura di un film. La battaglia degli Oscar tra il gigante d’incassi ‘Avatar’ e il nano del botteghino ‘The Hurt Locker’, due pellicole che non potrebbero essere più diverse a tutti i livelli, conserva ancora tutto il suo fascino e tutta la sua incertezza alla vigilia della notte più lunga di Hollywood.
Uno scontro reso ancora più piccante dal fatto che i due registi rivali – James Cameron e Kathryn Bigelow – erano una volta marito e moglie. E reso ancora più incerto dal nuovo sistema di voto creato per designare il premio più importante, quello per il miglior film: l’allargamento a dieci delle candidature, deciso quest’anno dalla Academy per offrire una gamma più ampia di pellicole in lizza per l’Oscar più prestigioso, ha infatti rivoluzionato il sistema di voto che impone di elencare i dieci film in ordine di preferenza. Non è detto che il film che riceve più primi posti finisca poi col trionfare: potrebbe essere avvantaggiato un film che ha molti secondi o terzi posti.
Mentre la Academy spera che l’incertezza del duello tra il magico ‘Avatar’, che racconta in 3D un mondo immaginario, e l’acuminato ‘The Hurt Locker’, che racconta con stile immediato da documentario il gioco quotidiano con la morte degli artificieri americani in Iraq finisca col richiamare davanti agli schermi un alto numero di spettatori, in altre categorie l’assegnamento delle famose statuette presenta meno incertezze. L’Oscar più sicuro appare quello a Jeff Bridges come miglior attore: dopo quattro candidature e altrettante sconfitte il ‘Grande Lebowski’ ha trovato il ruolo perfetto con ‘Crazy Heart’ che racconta il malinconico tramonto di un cantante country che ha dissipato il suo talento con una vita di eccessi.
Anche nella categoria del miglior attore non protagonista c’é un super favorito: una sconfitta di Christoph Waltz, l’imprevedibile ufficiale nazista creato da Quentin Tarantino in ‘Inglorious Basterds’, sarebbe una grossa sorpresa.
Più aperta la lotta in campo femminile. Meryl Streep, alla sua sedicesima candidatura, ha vinto l’ultimo dei suoi due Oscar quasi trenta anni fa ed è matura per una nuova statuetta. Deve però vedersela con l’effetto simpatia per Sandra Bullock (che ha ottenuto la prima nomina della sua carriera) e per Gabourey Sidibe, che interpreta la protagonista dell’orrore familiare di ‘Precious’. Lo stesso film offre una temibile concorrente anche per l’Oscar per la migliore non protagonista, un premio conquistato da Mònique (una delle madri più negative della storia del cinema) in quasi tutte le competizioni dell’anno.
Ma il duello decisivo resta quello tra i due film con nove candidature, Avatar e The Hurt Locker, una situazione che potrebbe creare un effetto domino a favore di una delle due pellicole come è accaduto più volte in passato. Il regista Cameron non ispira personalmente grandi simpatie, ma c’é una immensa ammirazione a Hollywood per gli incassi mostruosi di Avatar, il virtuosismo tecnico del film e le ripercussioni positive per la industria del cinema Usa del grande giro di soldi creato dalla pellicola. Particolarmente atteso è lo scontro diretto tra i due ex-coniugi nella categoria del miglior regista, uno scontro che si è prolungato per tutta la stagione dei premi, con risultati equilibrati che saranno però risolti una volta per tutte dal verdetto degli Oscar. Una decisione che potrebbe vedere la prima vittoria di una donna in questa categoria (soltanto tre registe avevano ricevuto prima della Bigelow una candidatura, compresa la nostra Lina Wertmuller, ma nessuna ha mai vinto).
La serata degli Oscar avrà come maestri delle cerimonie gli attori Steve Martin e Alec Baldwin. Sono state studiate diverse innovazioni per rendere più agile il programma. Ma tutto dipenderà, come sempre, dall’interesse o meno suscitato dalla sfida tra i principali rivali. Una sfida che quest’anno potrebbe rivelarsi particolarmente affascinante.

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