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Ospedali contro accordo con santésuisse

(Keystone-ATS) Gli Ospedali Svizzeri H+ bocciano l’accordo di luglio con gli assicuratori, elaborato per concretizzare il nuovo sistema di finanziamento dei nosocomi, che entrerà in vigore il primo gennaio 2012. In particolare la base di H+ non digerisce il fatto che tutti i dati dei pazienti, diagnosi comprese, debbano essere trasmessi alle casse malattia.

Uno dei cambiamenti più importanti del nuovo finanziamento ospedaliero risiede nel passaggio dal principio del rimborso dei costi a quello del finanziamento delle prestazioni, ossia dalla fatturazione dei giorni di ricovero a un sistema forfettario per ciascuna ospedalizzazione.

I membri di H+ erano chiamati ad esprimersi su un compromesso raggiunto all’inizio di luglio dai loro verici con gli assicuratori malattia svizzeri (santésuisse) per attuare il nuovo finanziamento. Il voto è stato chiarissimo: i tre quarti dei membri (voto ponderato) hanno respinto l’accordo, con una partecipazione dell’81%.

Per quanto concerne il trasferimento di dati dei pazienti agli assicuratori, i membri di H+ auspicano limiti più chiari. Oltre a questa questione principale, gli ospedali contestano anche altri aspetti. Ad esempio giudicano insufficiente l’indennizzo dei costi d’investimento per l’infrastruttura, indica un comunicato odierno di H+.

Il nuovo finanziamento sulla base di forfait per caso dovrebbe permettere un miglior confronto tra ospedali e, di conseguenza, un miglior controllo dei costi. Tuttavia nessuno crede veramente che il nuovo sistema permetterà di riuscirci. Anzi: tendenzialmente ora prevale l’opinione che il nuovo meccanismo causerà un aumento delle uscite.

Organizzazioni di pazienti, ma anche cerchie di medici, temono inoltre che la qualità delle cure possa diminuire. Rimangono poi ancora aperte una serie di questioni. Una di queste concerne i contributi che gli ospedali riceveranno dalle casse malattia per investimenti nell’infrastruttura. Poco chiare rimangono anche le modalità di controllo dei costi.

Non è chiaro quali saranno gli sviluppi dopo la decisione odierna di H+. L’associazione dei nosocomi ritiene che le questioni aperte saranno regolate a livello cantonale tra i singoli ospedali (o gruppi di ospedali) e le casse malattia, nell’ambito dei negoziati tariffali, ha detto all’ats Bernhard Wegmüller, direttore di H+.

Il consigliere federale Didier Burkhalter però non ci sta. Le questioni in sospeso dovranno essere regolate dalla Confederazione per via d’ordinanza, ha detto all’ats Jean-Marc Crevoisier, portavoce del ministro della sanità, giudicando che l’entrata in vigore del nuovo finanziamento degli ospedali per l’inizio dell’anno venturo non è minacciata. Anche Wegmüller non crede che la tabella di marcia sia compromessa.

Dal canto suo santésuisse chiede che il Consiglio federale riprenda le grandi linee dell’accordo raggiunto in luglio per evitare instabilità, si legge in un comunicato odierno. “L’assenza di modalità di applicazione chiare del nuovo finanziamento genererebbe una situazione caotica. Priverebbe il nuovo sistema di un mezzo di controllo delle spese, lasciando aperta la strada ad aumenti dei premi”.

Per i Cantoni l’unica via d’uscita praticabile è una soluzione nazionale. “L’obiettivo del cambiamento di sistema è di poter confrontare prestazioni e risultati degli ospedali: un obiettivo irraggiungibile se lasciamo trattare ogni singolo ospedale con le casse malattia”, dice all’ats il consigliere di Stato vodese Pierre-Yves Maillard, presidente della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (CDS).

Maillard riconosce che sui contenuti di una regolamentazione a livello svizzero le opinioni divergono. L’ostacolo principale, a suo avviso, è costituito dalle casse malattia con la loro insistenza ad accedere ai dati dei pazienti.

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