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Ostaggi svizzeri in Libia: 19 mesi di crisi, cronologia

(Keystone-ATS) BERNA – Gli sviluppi odierni, con la liberazione di Rachid Hamdani, segnano una tappa decisiva di una lunga crisi diplomatica tra Berna e Tripoli, iniziata nel luglio del 2008 con l’arresto a Ginevra di Hannibal Gheddafi, figlio del leader libico. Ecco una breve cronologia:
– 15 luglio 2008: Hannibal Gheddafi e sua moglie Aline, incinta di nove mesi, vengono arrestati in un albergo a cinque stelle di Ginevra. Sono accusati di maltrattamenti verso due domestici.
– 17 luglio 2008: la coppia è incriminata di lesioni semplici, minacce e coazione. Hannibal e Aline tornano in Libia dopo il pagamento di una cauzione di 500’000 franchi.
– 19 luglio 2008: Rachid Hamdani e Max Göldi vengono arrestati in Libia. Tripoli li accusa di aver violato le disposizioni sull’immigrazione e sul soggiorno.
– 26 luglio 2008: la Libia esige dalla Svizzera scuse ufficiali per il trattamento riservato al figlio e alla nuora del leader libico.
– 29 luglio 2008: Hamdani e Göldi sono liberati su cauzione, ma non possono lasciare il paese.
– 2 settembre 2008: i due domestici della coppia Gheddafi ritirano le loro accuse dopo aver ricevuto un indennizzo. Il procuratore generale di Ginevra Daniel Zappelli archivia la procedura.
– 10 ottobre 2008. La Libia sospende la fornitura di petrolio alla Svizzera e ritira tutti i suoi averi dalle banche elvetiche.
– 23 dicembre 2008: Swiss è costretta a interrompere i voli verso Tripoli.
– 8 aprile 2009: la Libia presenta una denuncia contro il cantone di Ginevra.
– 20 agosto 2009: l’allora presidente della Confederazione Hans-Rudolf Merz si reca a Tripoli e si scusa per l’arresto “ingiustificato e inutile” di Hannibal Gheddafi.
– 4 settembre 2009: la “Tribune de Genève” pubblica le foto segnaletiche di Hannibal Gheddafi scattate dalla polizia ginevrina.
– 23 settembre: Merz incontra Muammar Gheddafi a New York.
– 22 ottobre 2009: la Svizzera accusa la Libia di avere rapito i due svizzeri, di cui si sono perse le tracce il 18 settembre.
– 9 novembre 2009: la Libia annuncia che i due svizzeri sono stati riportati nell’ambasciata elvetica di Tripoli.
– 30 novembre 2009. I due svizzeri vengono condannati in primo grado per “soggiorno illegale” a 16 mesi di detenzione e al pagamento di un’ammenda.
– 31 gennaio 2010. La corte d’appello di Tripoli dichiara innocente Rachid Hamdani e annulla la sua pena per soggiorno illegale.
– 6 febbraio 2010. Il tribunale condanna Max Göldi al pagamento di una multa di circa 850 franchi per “esercizio di attività economica illegale”.
– 7 febbraio 2010: per lo stesso reato Hamdani ottiene l’assoluzione.
– 11 febbraio 2010. Göldi, in merito all’accusa di violazione della legge sull’immigrazione, ottiene una riduzione della pena da 16 a 4 mesi di prigione.
– 14 febbraio 2010. La Libia annuncia la sospensione dei visti e quindi il blocco degli ingressi per i cittadini dell’area Schengen.
– 18 febbraio 2010. Iniziano le consultazioni a livello europeo per risolvere la questione.
– 22 febbraio 2010. Rachid Hamdani ottiene il passaporto e il visto e parte per la Tunisia in macchina. Göldi si consegna alla polizia giudiziaria libica.

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