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Papa prega per cristiani discriminati e per libertà fede

(Keystone-ATS) Il Papa durante l’Angelus ha pregato oggi per i cristiani “discriminati” a causa della testimonianza del Vangelo e ha osservato che accanto alle situazioni in Paesi dove “la libertà religiosa non è ancora garantita o non è nei fatti pienamente realizzata”, ci sono anche i casi di “Paesi e ambienti che sulla carta tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove di fatto i credenti, specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni”.

Ai cristiani “non fa meraviglia” essere discriminati, giacché Gesù “lo ha preannunciato come occasione propizia per rendere testimonianza. Tuttavia – ha detto il Papa- sul piano civile l’ingiustizia va denunciata e eliminata”. “Sono sicuro – ha osservato il Papa a braccio – che purtroppo sono più oggi che nei primi tempi della Chiesa”. “Vorrei chiedervi – ha esortato – di pregare per questi fratelli e sorelle, un attimo, in silenzio, tutti”, e la piazza ha fatto un minuto di silenzio.

Il Papa ha anche criticato “la falsa immagine del Natale: l’immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste!”. Il pontefice ha ricordato “il senso autentico dell’Incarnazione”, che collega “Betlemme al Calvario” e ricorda “che la salvezza divina implica la lotta al peccato, passa attraverso la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli, come attesta il Vangelo di oggi”.

“Nell’ottica della fede” la festa di santo Stefano “è in piena sintonia con il significato profondo del Natale”. Nel martirio, infatti, – ha commentato papa Bergoglio – “la violenza è vinta dall’amore, la morte dalla vita”. E nel martirio si “riproduce lo stesso confronto tra il bene e il male, tra l’odio e il perdono, tra la mitezza e la violenza, che ha avuto il suo culmine nella Croce di Cristo. La memoria del primo martire viene così, immediatamente, a dissolvere una falsa immagine del Natale: l’immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste!”.

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