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Parmelin in aiuto a economia, lavoro ridotto a 18 mesi è pensabile

Non vi sono tabù, dice Parmelin. KEYSTONE/PETER KLAUNZER sda-ats

(Keystone-ATS) Per far fronte alle conseguenze economiche del coronavirus il periodo in cui è possibile percepire indennità per lavoro ridotto potrebbe essere esteso da 12 a 18 mesi: lo ha indicato il consigliere federale Guy Parmelin.

Parmelin oggi a Berna ha incontrato i rappresentanti delle associazioni economiche e dei sindacati. Si è trattato di fare il punto della situazione, ha spiegato in una successiva conferenza stampa il capo del dipartimento federale dell’economia. Non è stata presa alcuna decisione, ma si è trattato di un esercizio molto costruttivo che sarà ripetuto a scadenza mensile, ha aggiunto.

I problemi posti dall’epidemia sono molto diversi a seconda dei settori: le autorità incontreranno quindi separatamente i rappresentanti dei vari rami. È comunque emerso un consenso sulla necessità di superare insieme la crisi e di preservare i posti di lavoro, ha osservato Parmelin. Riguardo alle prossime misure, “non vi sono tabù”, ha aggiunto. Nessuno può dire come evolverà la crisi: quindi si sta lavorando a soluzioni a breve, medio e lungo termine.

Le aziende possono già avvalersi dello strumento del lavoro ridotto, che si è dimostrato valido in passato: la durata massima della disoccupazione parziale potrebbe essere estesa di sei mesi, ma secondo il ministro UDC è ancora troppo presto per prendere in considerazione questo aspetto.

L’idea di un piano di stimolo economico è stata descritta dalla maggior parte dei partecipanti alla tavola rotonda come “non la migliore linea d’azione”, ha indicato Parmelin. Il 60enne si è detto anche scettico riguardo alla possibilità di istituire un fondo di compensazione, un’idea ventilata da alcuni parlamentari.

Occorre garantire gli stipendi, ha da parte sua sottolineato il presidente dell’Unione sindacale svizzera (USS) Pierre-Yves Maillard in dichiarazione rilasciate a margine dell’incontro. L’USS propone diversi provvedimenti: consentire autorizzazioni rapide e non burocratiche per il lavoro a orario ridotto, ridurre il periodo di attesa a un giorno, allargare la cerchia dei beneficiari per includere, ad esempio, i contratti atipici e fornire garanzie affinché le imprese possano ottenere prestiti bancari. Per Maillard la Banca nazionale dovrebbe inoltre agire in modo attivo contro il rafforzamento del franco.

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