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Partiti di centro: dibattito su UE giunge nel momento meno propizio

(Keystone-ATS) BERNA – Ad un anno dalle elezioni federali, il dibattito sulle relazioni fra Svizzera e Unione europea (UE) torna di grande attualità. Anche se Bruxelles da anni insiste sul fatto che in futuro la Svizzera dovrà automaticamente adottare il diritto europeo, Consiglio federale e partiti, specialmente PLR e PPD, non hanno per ora affrontato questa patata bollente. Le due formazioni di centro destra rischiano di farne le spese.
Il tema è ora improvvisamente finito in agenda, nel momento meno propizio per le due formazioni. Su questo dossier PLR e PPD sono “caduti in trappola”, dichiara all’ATS il politologo Georg Lutz. “In questo dibattito i due partiti non hanno infatti nulla da guadagnare”. Si può infatti dubitare del fatto che l’impegno a favore dei bilaterali possa portar loro nuovi elettori.
Dopo che l’eventualità di un’adesione all’UE è stata debitamente allontanata, entrambe le formazioni si sono adoperate per favorire la via bilaterale, un’opzione che però l’UE non sembra pronta a voler portare avanti all’infinito. Questa soluzione comincia inoltre a perdere consensi anche all’interno dello stesso schieramento borghese, tanto che Avenir Suisse, in una pubblicazione la scorsa settimana l’ha definita “un vicolo cieco”.
Questa presa di coscienza, sommata alla crescente pressione esercitata da Bruxelles, confrontano inaspettatamente i partiti con la questione, a lungo rimandata, di come reimpostare le relazioni con l’UE. Sembra sin d’ora esclusa la condivisione della posizione della sinistra, che persevera nel promuovere l’adesione: due terzi degli svizzeri sembrano infatti respingerla, come emerso da un sondaggio pubblicato ieri.
Quale via di mezzo si delinea pertanto l’adesione allo Spazio economico europeo (SEE), rifiutata però dal popolo nel 1992. “dubito seriamente che il mio partito sarebbe pronto a seguire questa strada”, ha affermato Fulvio Pelli (presidente del PLR), che conosce bene i rischi che una votazione di questo tipo comporterebbe: stando ai sondaggi, solo una minoranza della popolazione sarebbe favorevole a questa soluzione

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