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Partiti prendono posizione su nucleare e franco forte

(Keystone-ATS) Nelle loro riunioni di preparazione alla sessione autunnale delle Camere federali, i partiti hanno affilato le armi sui temi del nucleare e del franco forte. L’UDC e il PLR intendono intervenire in particolare sulla riforma fiscale delle imprese e sull’accordo contro la doppia imposizione con gli Stati Uniti.

L’Unione democratica di centro inoltrerà un atto parlamentare affinché la convenzione con gli USA sia sottoposta a una procedura di consultazione ordinaria prima che le Camere esaminino il dossier. L’accordo dovrebbe quindi essere cancellato dall’ordine del giorno della sessione autunnale, indica il gruppo parlamentare democentrista in una nota odierna.

Il partito di Toni Brunner deplora “un disprezzo crescente delle regole e delle prescrizioni legali che reggono il processo di una decisione politica”. Capita sempre più spesso che temi importanti non siano più sottoposti agli ambienti interessati, come per esempio la strategia del Consiglio federale sul franco forte.

A causa della drammatica situazione economica, il gruppo parlamentare del PLR sostiene dal canto suo una mozione che chiede una rapida realizzazione della riforma delle imprese III. Secondo i liberali-radicali, le misure di risparmio dovrebbero contenere un’abolizione della tassa di bollo, un fisco più leggero e meno burocrazia.

In ambito energetico, il gruppo PLR approva pienamente la mozione del Consiglio degli Stati sull’uscita dal nucleare. La formazione di Fulvio Pelli si era già espresso in giugno affinché non si chiuda definitivamente la porta a una nuova generazione di centrali, “più sicure”.

All’opposto, i Verdi si oppongono all'”ammorbidimento” del progetto di uscita dall’atomo. Il gruppo parlamentare ecologista ribadisce la volontà di uscire definitivamente dal nucleare. C’è voluto il compromesso dei Verdi e dei socialisti affinché la Camera dei cantoni non affossasse l’intero progetto, affermano gli ambientalisti.

I Verdi criticano la decisione della commissione dell’energia degli Stati, la quale non ha escluso la possibilità di un ritorno al nucleare. “Questa incertezza nuoce agli investimenti nelle energie rinnovabili”.

Da parte sua, il gruppo PS alle Camere ha ribadito la sua posizione sul franco forte, che continua a mettere a repentaglio l’esportazione e il turismo elvetici. I socialisti sosterranno quindi il pacchetto di misure presentato mercoledì dal governo durante i dibattiti parlamentari.

Il partito di Christian Levrat accoglie favorevolmente in particolare la decisione di stanziare 500 milioni di franchi al prolungamento del periodo delle indennità in caso di orario di lavoro ridotto, nonché 369 milioni per il turismo, l’industria di esportazione, la tecnologia e l’innovazione.

Tuttavia questo pacchetto è insufficiente: il PS esige che gli 1,2 miliardi restanti, dei 2 miliardi precedentemente annunciati dal Consiglio federale, siano trasferiti in un fondo destinato a garantire la buona salute della piazza economica svizzera.

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