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Pena morte: due esecuzioni in Usa, sei dall’inizio dell’anno

(Keystone-ATS) Due cittadini americani sono stati messi a morte con una iniezione letale, rispettivamente in Arizona e in Texas, portando a sei il numero delle condanne a morte eseguite dall’inizio del 2012. Lo si è appreso dalle autorità dei due Stati.

In Arizona, dove le esecuzioni sono relativamente poche, è toccata a Robert Moorman, 64 anni di cui 27 passati nel “corridoio della morte” per aver ucciso nel 1985 la sua madre adottiva dalla quale, secondo il Centro di informazione sulla pena di morte, aveva subito attenzioni sessuali.

All’uomo, quando era ancora un ragazzo, era stato diagnosticato un ritardo mentale ed era stato ammesso a soli 13 anni in un ospedale psichiatrico. Nato da una adolescente di 15 anni drogata e dedita alla prostituzione, morta poi a 17 anni, e da padre ignoto, era stato preso in carico dai nonni materni, ma era stato poi dato in adozione a causa dell’alcolismo di cui soffriva il nonno.

In Texas, lo Stato Usa che conta la maggior parte delle condanne a morte, George Rivas, 41 anni, un americano di origine ispanica, ha subito l’iniezione letale per avere ucciso un poliziotto.

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