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Pensionato in fuga, polizia ha una pista

(Keystone-ATS) BERNA – Il pensionato di Bienne è ancora in fuga, ma la polizia a quanto sembra ha una pista: gli agenti hanno perquisito oggi due case nella regione di Plagne, località del Giura bernese non lontano dalla stessa Bienne, che sono state messe in relazione con il 67enne. L’uomo è ricercato da quasi una settimana – dapprima con una foto sbagliata: ora è ufficiale – per aver sparato a un poliziotto.
Nelle abitazioni è stato trovato del materiale che ora è oggetto di valutazione, informa un comunicato. Due persone che conoscevano il fuggitivo sono state fermate, interrogate e poi rilasciate: non vengono forniti altri dettagli al riguardo.
Tutte le strade di accesso a Plagne, villaggio di 380 abitanti, sono state sbarrate. La polizia ha inoltre tracciato un perimetro di sicurezza invitando la popolazione a non entrarvi. L’azione, definita di vasta portata e cominciata di primo mattino, è stata avviata dopo l’emergere di alcuni elementi dell’inchiesta.
Nel frattempo oggi è stato ammesso quello che tutti supponevano e ancora ieri era stato smentito dal comandante della polizia: per giorni le forze dell’ordine hanno tentato di trovare il fuggitivo avendo in mano la foto sbagliata. L’istantanea in questione ritraeva infatti non il pensionato, ma suo padre, nel frattempo morto. E sempre oggi la polizia è stata anche in grado di dire che l’uomo – nella cui casa è stato trovato un piccolo arsenale – non aveva il porto d’armi.
Almeno a giudicare dalle critiche piovute da più parti le forze dell’ordine non stanno facendo una bellissima figura e gli agenti al fronte non sembrano soddisfatti: il presidente dell’associazione dei poliziotti cantonali bernesi (Polizeiverband Bern-Kanton, PVBK) Markus Meyer ha chiesto oggi un’indagine esterna. L’operato della polizia “non può essere definito esattamente un modello di riferimento per il lavoro della cantonale bernese”, ha detto un’intervista diffusa da Radio1. Il rappresentante del personale e granconsigliere socialista ha auspicato quindi che una volta conclusa la vicenda siano ingaggiati esperti esterni all’amministrazione: dovranno in particolare stabilire come sia stato possibile che il ricercato sia sfuggito due volte alla polizia e come mai gli inquirenti abbiano pubblicato una foto sbagliata dell’uomo.
Per il resto le informazioni continuano a arrivare con il contagocce. Le autorità non hanno fra l’altro voluto né confermare né smentire una notizia pubblicata dalla stampa locale, secondo cui nell’abitazione del ricercato è stata trovata una lista nera contenente i nomi di una dozzina di politici e funzionari di Bienne.

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