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Perù rivendica alcuni oggetti di collezione svizzera rinomata

(Keystone-ATS) Il Perù vuole rivendicare delle opere d’arte precolombiana peruviane di una collezione svizzera, prima che esse siano messe all’asta da Sotheby’s in marzo a Parigi. Il ministro della cultura ritiene che l’esportazione di questi beni sia avvenuta in modo clandestino.

La collezione d’arte precolombiana Barbier-Mueller dovrebbe essere messa in vendita il 22 e il 23 marzo a Parigi. Essa conta circa 300 oggetti provenienti dal Messico, dall’America centrale e dall’America del Sud. Secondo il ministero, essa comprende una sessantina di pezzi archeologici originari del Perù.

In un comunicato viene fatto notare che malgrado ricerche, le autorità peruviane non dispongono d’informazioni sulle circostanze dell’uscita dal Paese di questi pezzi e della loro integrazione in una collezione precolombiana privata avviata nel 1920 dal collezionista svizzero Josef Mueller. Arricchita in seguito da suo genero, Jean Paul Barbier-Mueller, questa collezione d’arte precolombiana è considerata una delle più importanti collezioni private al mondo.

“Il ministro della cultura chiederà al ministero degli affari esteri di rivendicare i nostri beni per via diplomatica in accordo con i trattati internazionali”, si legge nel comunicato.

“È possibile dedurre che la loro esportazione sia avvenuta in modo clandestino, poiché dal 2 aprile 1822 la legge peruviana proibisce l’uscita dal Paese di beni archeologici senza autorizzazione governamentale”, affermano le autorità dello stato latinoamericano. Esse stimano che questi oggetti sono stati ottenuti “presumibilmente in maniera illecita”.

Questa collezione era stata oggetto di un’esposizione itinerante del 1992, per il 500esimo anniversario della scoperta dell’America. È stata in seguito prestata a lungo termine alla città di Barcellona. Il museo Barbier-Mueller d’arte precolombiana si è installato nel locale palazzo Nadal tra il 1997 e il 2012.

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