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Perizia: è probabile che Arafat sia morto avvelenato

(Keystone-ATS) L’ipotesi che il leader palestinese Yasser Arafat sia rimasto vittima di un avvelenamento al polonio 210 è giudicata probabile dal Centro universitario romando di medicina legale di Losanna. L’intossicazione si sarebbe verificata una trentina di giorni prima del decesso, avvenuto l’11 novembre 2004 in un ospedale militare francese.

“Le analisi dei campioni hanno rilevato una quantità anormale di polonio e di piombo: pertanto, l’ipotesi dell’avvelenamento può essere ragionevolmente confermata”, hanno indicato oggi il direttore del Centro di medicina legale Patrice Mangin e il direttore dell’Istituto di radiofisica applicata François Bochud nel corso di una conferenza stampa organizzata in seguito alla divulgazione del loro rapporto, ieri, da parte della televisione Al-Jazeera.

Consegnata martedì a Suha Arafat, moglie del defunto leader, e all’Autorità nazionale palestinese, la perizia condotta a Losanna è una delle tre effettuate sui resti riesumati del capo storico dell’Organizzazione di liberazione della Palestina.

Nell’ambito della perizia sono state effettuate analisi tossicologiche, di biologia molecolare ed è stato analizzato il dossier medico del defunto leader. Il compito degli esperti si è rivelato difficile, dato il lungo periodo intercorso fra la morte di Arafat e l’inizio delle investigazioni nel 2012, nonché l’avanzato degrado del campioni, parzialmente distrutti.

“L’analisi del dossier medico – hanno precisato gli esperti – ci ha permesso di formulare l’ipotesi dell’avvelenamento, confortata dai sintomi presentati da Arafat. Abbiamo deciso di misurare il livello di polonio perché questa sostanza è stata impiegata in un caso analogo di avvelenamento”.

I livelli più elevati di polonio e di piombo sono stati riscontrati negli indumenti intimi. Per calcolare il momento in cui è avvenuta l’intossicazione è stato impiegato un modello di medicina nucleare che misura lo spostamento delle sostanze nel corpo.

“Una simile quantità di polonio non è ingerita in modo accidentale. Ciò implica fatalmente l’intervento di un’altra persona”, hanno indicato gli esperti, deplorando il fatto che il corpo del leader palestinese non sia stato sottoposto ad un’autopsia. Per provocare la morte di una persona bastano alcuni microgrammi di polonio, che possono essere facilmente mescolati ad una bevanda o al cibo.

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