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Personale curante, Unia denuncia condizioni di lavoro

(Keystone-ATS) Infermieri, badanti e personale occupato nell’aiuto domiciliare sono pochi e oltretutto stressati, poiché operano in pessime condizioni: lo denuncia il sindacato Unia, che promuove una campagna nazionale per migliorare la situazione.

Il numero di coloro che lavorano nel settore delle cure è in costante aumento: tra il 2014 e il 2015 sono stati creati 26 mila nuovi impieghi, soprattutto nel settore privato, hanno rilevato oggi i responsabili dei sindacati in una conferenza stampa a Berna. Tuttavia questo settore è minacciato dalla penuria di personale e le misure di risparmio varate dai Cantoni non contribuiscono a migliorare le cose.

Le condizioni di lavoro si deteriorano e le cure prodigate risultano razionalizzate, frammentate; tutto ciò che non è misurabile, come il tempo per discutere e far compagnia al paziente, viene soppresso, deplora Unia. A ciò si aggiunge l’aumento dei compiti da svolgere, in particolare quelli burocratici.

È tempo di dare l’allarme, afferma il maggiore sindacato svizzero, che promuove una petizione con cui si chiedono cure migliori e buone condizioni di lavoro. In un “Manifesto per cure e un accompagnamento di qualità” Unia sollecita maggiori contratti collettivi di lavoro per garantire migliori prestazioni a chi ne ha bisogno e migliori condizioni per chi le fornisce.

I Cantoni, dicono ancora i responsabili sindacali, devono dotarsi di istituzioni mediche dotate di sufficiente personale curante, che però dev’essere adeguatamente remunerato.

In Ticino Unia dice di essere impegnato a raggiungere per le badanti condizioni di lavoro “decenti”. A tal proposito il prossimo 6 marzo si terrà un’assemblea generale volta fissare le tappe per raggiungere un contratto collettivo sul piano cantonale, che sia vincolante. Sono attese tra 150 e 200 badanti.

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