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Pestaggio Monaco: anche secondo imputato parla

(Keystone-ATS) ZURIGO/MONACO – Anche il secondo dei tre giovani zurighesi sotto processo a Monaco di Baviera per tentato omicidio ha iniziato a parlare. Il ragazzo ha fatto “dichiarazioni dettagliate” sui fatti del giugno 2009, ha fatto sapere il servizio stampa del Tribunale regionale di Monaco. Il terzo accusato continua invece a tacere.
Due settimane fa il primo a parlare dopo la lunga serie di udienze iniziate in marzo era stato un 18enne che si era scusato con le vittime e con il tribunale. La confessione in aula, che confermava quanto dichiarato agli inquirenti al momento dell’arresto, era giunta dopo che il ragazzo ha cambiato avvocato difensore.
Anche il coetaneo che ha parlato oggi ha affermato che avrebbe voluto esprimersi già in precedenza. A convincerlo a cambiare strategia – precisa la nota del tribunale – è stata la confessione del suo compagno.
Le dichiarazioni del ragazzo non vanno tuttavia considerate come una confessione in senso stretto, ha precisato all’ATS il suo legale. Il giovane non ha confermato le tesi dell’accusa, ma ha raccontato la sua versione dei fatti.
Con le loro ammissioni i due giovani potranno sperare in una condanna meno severa. Ancora non è chiaro se anche il terzo imputato metterà fine al suo silenzio. Teoricamente ha tempo “fino all’ultimo istante del processo” per fare una confessione, ha dichiarato in proposito il suo legale.
Il processo si svolge a porte chiuse e le uniche informazioni disponibili sono quelle fornite dal tribunale e dai legali. Dopo ripetuti prolungamenti – inizialmente la sentenza era attesa per la fine di aprile – il tribunale ha fissato oggi una nuova udienza per l’11 novembre, quando dovrebbero iniziare la requisitoria e le arringhe.
I fatti per i quali i tre minorenni vengono giudicati risalgono al 30 giugno 2009: gli adolescenti – due svizzeri e uno sloveno che avevano 16 anni – si trovavano a Monaco in gita scolastica con la loro classe della scuola di avviamento professionale di Küsnacht (ZH). In base all’atto d’accusa, i tre picchiarono senza alcun motivo apparente dapprima tre disoccupati, fra cui un disabile, che si trovavano in un parco.
Poco più tardi aggredirono un manager, prendendolo a pugni e calci anche quando già si trovava a terra. In seguito si incamminarono verso l’ostello in cui erano alloggiati e presero a pugni uno studente bulgaro che passava di lì per caso. In base al diritto tedesco i tre rischiano fino a 10 anni di carcere per tentato assassinio e lesioni pericolose.

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