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Piano d’azione per la digitalizzazione

Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) La Svizzera deve rimanere uno dei Paesi leader nello sviluppo e nell’applicazione delle tecnologie digitali.

È l’opinione del Consiglio federale che intende incentivare il settore attraverso un piano d’azione elaborato dal Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) di cui ha preso atto oggi.

Per aiutare il ramo del digitale potrebbero essere erogati fondi aggiuntivi. L’entità dell’eventuale versamento sarà decisa il prossimo autunno tenendo conto di altri ambiti di spesa.

“Ormai la crescita della digitalizzazione è esponenziale, nessun ambito dell’economia può sfuggire a questo cambiamento e proprio per questo è necessario compiere passi nella giusta direzione”, ha detto il consigliere federale Johann Schneider-Ammann in conferenza stampa a Berna.

Dal testo del DEFR risulta che formazione e ricerca hanno già reagito alla crescente importanza della digitalizzazione e che la Svizzera è di fatto ben piazzata. “Siamo bravi e lo sappiamo, ma questo è pericoloso, poiché dobbiamo migliorare ancora”, ha affermato il ministro. Il fenomeno mette infatti a dura prova entrambi i settori, in particolare perché il sistema deve adeguarsi alla maggiore velocità e all’alto livello di penetrazione delle nuove tecnologie.

In ambito formativo il piano d’azione prevede il rafforzamento delle materie MINT (matematica, informatica, scienze naturali e tecnica). È poi previsto un intervento nella formazione professionale, che deve diventare ancora più flessibile per adeguarsi agli sviluppi. Anche la formazione continua deve tenere il passo e Confederazione e Cantoni devono coordinarsi a tutti i livelli.

Per la ricerca è previsto il lancio di una serie di programmi nazionali interdisciplinari sull’evoluzione digitale dell’economia e della società. Le Università possono infatti contribuire notevolmente a migliorare la comprensione degli effetti della digitalizzazione sul piano sociale ed economico. “Abbiamo bisogno di conoscenze specifiche il più rapidamente possibile. Serve quindi un intervento nella formazione e nella ricerca”, ha sottolineato Schneider-Ammann. Lo sviluppo delle competenze verrà rafforzato anche con nuovi poli di ricerca e cattedre supplementari nei Politecnici federali.

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