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PLR resta primo partito in esecutivi e legislativi città svizzere

(Keystone-ATS) Il PLR resta il partito più forte negli esecutivi e legislativi delle città svizzere, nonostante retroceda costantemente da 20 anni. Segue il PS. Le due formazioni sono le uniche ad occupare oltre il 20% dei seggi. Lo ha comunicato oggi sul sito internet l’Ufficio federale di statistica (UST).

Nel 2012, i liberali radicali detenevano il 28,3%, contro il 33,9% dei mandati negli esecutivi dei comuni con più di 10’000 abitanti nel 1993, indica l’UST. Seguono i socialisti con il 21,5% (22,9% nel 1993).

Il PPD si mantiene in terza posizione cedendo 2,1 punti percentuali (17,9% rispetto al 20% nel 1993). Distaccata l’UDC, con il 12,2% dei seggi. “Ciò non è niente di sorprendente: gli elettori dell’UDC vivono piuttosto in campagna o nelle piccole città” , ha spiegato all’ats Oliver Heer, collaboratore scientifico dell’UST.

I Verdi segnano l’incremento maggiore (4,2 punti percentuali), ma la loro rappresentanza resta al 5,7%. I nuovi partiti – Verdi liberali (PVL) e PBD – hanno fatto la loro apparizione negli esecutivi comunali nel 2009. Mentre il PBD è stabile allo 0,8%, il PVL passa dallo 0,1% nel 2009 all’1%.

Complessivamente la sinistra e l’estrema sinistra totalizzano il 28,3% dei mandati, contro il 62,9% del centro destra e della destra. La quota dei mandati che non rientra nelle categorie politiche classiche sinistra-destra è dell’8,8% ed è in costante aumento dal 1993 (6,3%).

A livello legislativo degli agglomerati di oltre 10’000 abitanti, il PLR (23,5%) e il PS (23,4%) erano nel 2012 gomito a gomito. I socialisti deplorano un calo di 0,7 punti dal 1993, i liberali radicali hanno accusato una perdita di circa 10 punti della loro parte di seggi.

Contrariamente a quanto constatato negli esecutivi, nei legislativi l’UDC (15%) supera il PPD (10,8%). I democentristi registrano una progressione di circa 10 punti da 20 anni. Tendenza opposta invece per il PPD che nel 1993 era al 14%.

I Verdi liberali e il PBD, entrati nel 2009 nei parlamenti comunali, hanno registrato una progressione costante. I primi sono passati dallo 0,8% al 2,7% nel 2012 e i secondi dallo 0,5% all’1,3%.

La forza del centro destra e della destra risulta un po’ meno netta che negli esecutivi attestandosi al 58,6% contro il 35,1% alla sinistra e all’estrema sinistra. Le formazioni definite “altre” occupano il 6,3% delle poltrone dei deputati comunali.

Infine da notare l’aumento costante del numero delle donne negli esecutivi comunali: da 134 nel 1993 è passato a 211 nel 2005 per raggiungere i 257 mandati nel 2012. In proporzione le donne rappresentavano un po’ più del 15% degli eletti 20 anni fa contro il 25% circa l’anno scorso.

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