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Pollini: una stagione con punte da record

Si è chiusa con alcuni record la stagione dei pollini. KEYSTONE/EPA/CLEMENS BILAN sda-ats

(Keystone-ATS) La stagione dei pollini di quest’anno, ormai giunta alla conclusione, ha raggiunto alcuni picchi da record. Nel complesso comunque la concentrazione nell’aria si è mantenuta nella media, indica in una nota odierna il Centro allergie Svizzera.

In Ticino, a causa della prematura fioritura, la stagione ha avuto inizio circa 14 giorni prima del solito con i pollini di nocciolo, dichiara, citata nel comunicato, la biometeorologa presso MeteoSvizzera Regula Gehrig.

Al contrario, al nord delle Alpi, per le basse temperature questi pollini hanno fatto la loro comparsa solo a metà febbraio, con quasi tre settimane di ritardo rispetto alla norma. La presenza è stata molto diversa a seconda della regione: a Visp (VS) per esempio si è registrato il maggiore valore diurno di sempre.

Localmente, come a Locarno, le graminacee hanno rilasciato concentrazioni da primato, mentre i frassini hanno prodotto poco polline. La betulla non è invece stata all’origine di grandi quantità in nessuna zona della Svizzera, per via del suo ritmo di fioritura biennale.

Il centro allergie ricorda inoltre a chi soffre di questo disturbo di sfruttare il periodo senza pollini per cominciare una desensibilizzazione, un’immunoterapia volta ad abituare gradualmente l’organismo all’allergene finché non vi reagisce più. “I sintomi del raffreddore da fieno vengono così ridotti di circa il 65%”, afferma nel comunicato Georg Schäppi, direttore della fondazione.

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