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Pompieri milizia, eccezioni a divieto assoluto consumo alcol

(Keystone-ATS) I professionisti impegnati in operazioni di soccorso fuori servizio o il personale di milizia, non dovrebbero essere sottoposti al divieto assoluto di guida sotto effetto dell’alcol (0,1 per mille). È quanto prevede una mozione del consigliere nazionale Bernhard Guhl (PBD/AG) che la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio degli Stati raccomanda al plenum di adottare all’unanimità.

Nella mozione si propone di modificare l’ordinanza sulle norme della circolazione stradale (ONC), giacché il divieto generale di consumo di alcol comporta un’organizzazione troppo onerosa, soprattutto per i servizi di soccorso di milizia.

Per l’autore dell’atto parlamentare, già adottato dal Nazionale, “una persona che una sera (…) durante una tranquilla grigliata beve una o due birre e poi viene chiamata alle 2 di mattina per un intervento potrebbe avere ancora tracce di alcol nel sangue ed essere quindi perseguibile”.

Per evitare una simile situazione, le organizzazioni di soccorso dovrebbero prevedere un servizio di picchetto per il conducente, che però risulterebbe molto costoso e impegnativo in termini di organizzazione. Se già oggi, infatti, non è facile trovare persone disponibili, reclutare conducenti per i servizi di picchetto a tali condizioni sarebbe un’impresa davvero ardua.

Per aumentare la sicurezza stradale, sostiene Guhl, non è necessario imporre il divieto di guidare sotto l’effetto dell’alcol, dal momento che i casi in cui non si trova per tempo un conducente che garantisca un tasso alcolemico inferiore allo 0,1 per mille costituiscono l’eccezione.

La modifica all’ONC non riguarda gli interventi quotidiani degli agenti di polizia o del personale di soccorso sanitario professionisti né le esercitazioni regolari dei pompieri di milizia bensì, unicamente gli interventi di soccorso non prevedibili.

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