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Portogallo chiede aiuto all’ Ue dopo mesi di resistenza

(Keystone-ATS) Dopo mesi di resistenza, tre giri di vite antideficit che hanno messo in ginocchio il paese senza calmare i mercati, il governo portoghese ora dimissionario del premier socialista Josè Socrates si è deciso a chiedere l’aiuto dell’Europa nel momento probabilmente più critico sul fronte interno, a campagna elettorale per le politiche anticipate appena convocate del 5 giugno praticamente aperta.

“Il governo ha deciso oggi di rivolgere alla Commissione europea una richiesta di assistenza finanziaria” ha annunciato ieri sera Socrates dopo un colloquio col capo dello stato Anibal Cavaco Silva.

Il premier dimissionario, che guiderà i socialisti alle politiche di giugno – i sondaggi per ora lo danno battuto dal capo del principale partito d’opposizione, il Psd, Pedro Passos Coelho – non ha precisato in che forma Lisbona chiede l’aiuto esterno, e a chi (Ue o Ue-Fmi?). Negli ultimi giorni dalle banche portoghesi è giunta la proposta che il Portogallo cerchi di ottenere un prestito ponte di circa 15 miliardi dall’Europa, che gli consenta di reggere fino alla formazione del nuovo governo a fine giugno, che Cavaco Silva vorrebbe di ampia coalizione fra Psd, Ps e l’altro partito di centrodestra, il Cds.

“Questo è il momento per tutti di assumerci le nostre responsabilità davanti al paese” ha detto Socrates, in un chiaro riferimento all’opposizione di centrodestra, che dovrà appoggiare la trattativa con Bruxelles, in piena campagna elettorale, e sotto i continui attacchi dei dirigenti Ps. Lo stesso Socrates questa sera ha di nuovo criticato il rigetto da parte delle opposizioni dell’ultimo giro di vite, che ha portato alle dimissioni del governo. “È stato il segnale più sbagliato che il paese poteva dare ai mercati, un segnale sbagliato nel momento sbagliato”.

La doppia trattativa parallela, con Bruxelles da un lato, con l’opposizione dall’altro, rischia di essere complicata. Il leader del Psd Passos Coelho ha detto questa sera di essere stato informato dalla stampa della decisione del governo. “Finchè non sarà stato costituito, ha avvertito, un governo con la forza e la credibilità sufficienti per negoziare un quadro di aiuto più completo a medio e lungo termine, il governo in funzione deve poter negoziare un quadro minimo di aiuto, che avrà – ha però garantito – l’appoggio del Psd”.

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