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PPD contro la violenza domestica

(Keystone-ATS) Chiunque deve sentirsi sicuro in casa propria. Partendo da questo presupposto il PPD ha presentato oggi le sue ricette contro la violenza domestica e chiede maggiore attenzione per le vittime.

Il funzionamento delle autorità preposte alla protezione dovrebbe essere rivisto e migliorato. Il loro operato è infatti regolarmente oggetto di critiche, in particolare a Zurigo dopo il doppio infanticidio di Flaach. Casi tragici avvenivano già prima, ma ciò non esclude che vi sia un problema, ha detto il presidente Christophe Darbellay.

Il PPD non propone un ritorno al passato ma una valutazione del lavoro delle autorità di protezione. Queste, se necessario, potrebbero essere sgravate di alcuni compiti che verrebbero affidati ai comuni. Sarebbe necessario un servizio di picchetto fuori dalle ore di ufficio per i casi urgenti.

Il partito è favorevole a un’armonizzazione dell’obbligo di denuncia per i maltrattamenti di bambini e anziani, con eventualmente la creazione di un ufficio per le denunce anonime da parte del personale curante.

I professionisti legati dal segreto d’ufficio non sarebbero obbligati a denunciare. Un tale obbligo metterebbe in pericolo il rapporto di fiducia fra professionista, vittima e terze persone. Il PPD prevede un’eccezione per i casi di pedofilia. I professionisti e il personale curante dovrebbero essere formati per riconoscere precocemente i segnali di maltrattamento.

Per quanto riguarda la violenza coniugale, il partito sottolinea come l’80% dei procedimenti venga sospeso. La sospensione dovrebbe essere pronunciata solo se sono state adottate altre misure preventive, come un corso di autodifesa, e solo per la prima denuncia. La vittima dovrebbe essere meglio accompagnata e ascoltata nuovamente prima di chiudere un dossier.

Il PPD chiede che il Consiglio federale presenti un pacchetto di misure sulla violenza contro gli anziani e suggerisce diverse piste come una hotline nazionale aperta 24 ore su 24 e una campagna di prevenzione.

Il partito sostiene inoltre il progetto del Parlamento che prevede di non limitare l’accusa di stupro alla penetrazione: tutte le vittime di coazione sessuale dovrebbero essere trattate allo stesso modo e l’aggressore punito con almeno un anno di prigione.

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