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Premi svizzeri letteratura, anche due italofoni

(Keystone-ATS) Ci sono anche due italofoni tra i sette vincitori della quarta edizione dei Premi svizzeri di letteratura 2015, resi noti oggi dall’Ufficio federale della cultura (UFC). Si tratta di Giovanni Fontana e Massimo Gezzi. A ciascun vincitore andranno 25 mila franchi.

La premiazione avverrà il prossimo 18 febbraio alla presenza del consigliere federale Alain Berset, presso la Biblioteca nazionale di Berna. Gli altri vincitori sono: Yves Laplace, Antoinette Rychner, Ruth Schweikert, Monique Schwitter e Leta Semadeni. I premi sono assegnati ad opere letterarie pubblicate tra ottobre 2014 e ottobre 2015. A febbraio inoltre saranno proclamati le vincitrici e i vincitori del Gran Premio svizzero di letteratura, assegnato alla carriera in ambito letterario, e del Premio speciale di traduzione.

I premiati beneficeranno anche di un sostegno specifico volto a far conoscere meglio la loro produzione letteraria a livello nazionale: una rassegna di letture organizzate in tutta la Svizzera permetterà loro di raggiungere il pubblico al di là dei confini linguistici. Il programma sarà disponibile su www.premiletteratura.ch dal 15 gennaio prossimo.

GIOVANNI FONTANA – Nasce a Mendrisio nel 1959, insegna presso il liceo cantonale di Lugano 2. Ha pubblicato studi filologici (Cantare di Madonna Elena, Accademia della Crusca) e saggi su prosatori e poeti del Novecento come Emilio Tadini, Giorgio Orelli e Mario Luzi, cui ha dedicato il volume “Il fuoco della creazione incessante. Studi sulla poesia di Mario Luzi”.

Fontana viene premiato per la sua opera “Breve pazienza di ritrovarti”, che la giuria definisce “notevole libro d’esordio, una galleria di figure dolenti, un campionario di vicende umane nelle quali la felicità è una parola senza peso”. Al di là dei contenuti, anche scabrosi, a garantire dell’alta qualità letteraria sono il controllato intreccio di voci e lo stile maturo dell’autore, che senza concedere nulla al sentimentalismo sa indagare con sensibilità quel “gorgo di salute e malattia” in cui si inabissano le vite dei suoi personaggi.

MASSIMO GEZZI – Nasce nelle Marche nel 1976. Dopo soggiorni di studio e di lavoro a Pavia, Roma e Berna vive attualmente a Lugano, dove lavora presso il liceo cantonale di Lugano 1. Ha pubblicato i libri di poesia “Il mare a destra” e “L’attimo dopo”, più un opuscolo trilingue “In altre forme/En d’autres formes/In andere Formen”, con traduzioni di Mathilde Vischer e Jacqueline Aerne. Ha curato l’edizione commentata del “Diario del ’71 e del ’72″ di Eugenio Montale e l'”Oscar Poesie 1975-2012” di Franco Buffoni.

Gezzi, premiato per “Il numero dei vivi”, viene definito “una delle voci più significative della poesia in lingua italiana under 40”. Egli comunica fin dal titolo “un’apertura al mondo e alla vita che attenua il lucido disincanto leopardiano delle sue raccolte precedenti”. Il libro convince per “la compattezza con cui è costruito intorno a un’idea forte, l’accettazione dell’imperfezione delle nostre esistenze, ma a contare per i lettori sono anche i singoli testi, in versi e in prosa, alcuni dei quali già memorabili”.

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