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Prezzo “vignetta”, basta con i ricatti, TCS

(Keystone-ATS) “Condizionare l’aumento della vignetta alla realizzazione di una strada veloce A2-A13 nel Ticino sul piano di Magadino è un vero e proprio ricatto!”. Non usa mezzi termini il portavoce del Touring Club svizzero (TCS) Moreno Volpi, associazione che si batte contro l’aumento del contrassegno autostradale da 40 a 100 franchi in votazione il 24 di novembre prossimo, a commento di un comunicato del Dipartimento del territorio del Canton Ticino.

Nella nota, diffusa ieri dopo un incontro a Berna tra il consigliere di Stato ticinese Michele Barra e i capi dell’Ufficio federale delle strade e dei trasporti, rispettivamente Rudolf Dieterle e Peter Fuglistaler, si legge che, in caso bocciatura alle urne del prezzo maggiorato della “vignetta”, “il collegamento del Locarnese A2-A13 rimarrebbe di competenza cantonale e il finanziamento federale dell’opera cadrebbe completamente”.

Nel decreto federale concernente la rete delle strade nazionali è stato incluso il collegamento Bellinzona-Locarno, compresa la galleria Mappo-Morettina, tratta aggiunta durante i dibattiti parlamentari. È stata integrata anche la strada Mendrisio-Gaggiolo.

Il trasferimento di quasi 400 km di strade cantonali alla Confederazione comporterà un maggior onere per la manutenzione a carico di Berna stimato in 100 milioni di franchi, somma che verrà coperta con l’aumento del contrassegno.

Dei 300 milioni annui attesi, 100 finirebbero nelle casse federali per la manutenzione delle ex-strade cantonali, e altri 200 milioni servirebbero per progetti di ampliamento già decisi dai Cantoni previa verifica della loro necessità e dell’ordine di priorità.

Nel decreto sono citati per esempio i progetti di circonvallazione di Le Locle, Näfels, la Chaux-de-Fonds. Insomma, stando al TCS i 200 milioni sono già “ipotizzati per così tante opere che i ricavi non basteranno mai, se non nell’arco di 20 anni”.

“In vista della votazione i fautori dell’aumento – leggi Confederazione – promettono mari e monti ai cantoni per la realizzazione di questo o quel progetto”, ha sostenuto Volpi, come se i 200 milioni di franchi si potessero moltiplicare all’infinito.

Anche votando a favore di un aumento del “bollino”, i soldi non sarebbero sufficienti, specie per un’opera – la strada veloce A2-A13 – il cui costo di realizzazione è stimato in svariate centinaia di milioni di franchi.

A parere del portavoce del TCS, “in vista della votazione l’amministrazione sta promettendo di realizzare collegamenti e altre opere, oppure minacciando di non farlo se non si approverà l’aumento del contrassegno. Questo è un vero e proprio ricatto, per noi inaccettabile”, ha aggiunto.

Per Volpi, l’aumento della vignetta non porterà vantaggi concreti agli automobilisti. I cantoni risparmiano sui costi di manutenzione, ma difficilmente quel denaro verrà riversato ai contribuenti, molti dei quali sono anche automobilisti.

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