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Primo maggio: Levrat a Friburgo punta su solidarietà

(Keystone-ATS) Proteggere maggiormente i salariati più anziani, realizzare la parità uomo-donna ed essere solidali con coloro che fuggono dalle zone di guerra.

Sono questi i temi principali del discorso tenuto dal presidente del PS Christian Levrat a Friburgo in occasione del Primo maggio.

A livello politico dobbiamo impegnarci a “lottare contro il licenziamento dei lavoratori anziani che vengono sostituiti da quelli più giovani, rendendo obbligatorio motivare e giustificare ogni licenziamento di un salariato di oltre 50 anni”, ha detto Levrat secondo il testo scritto del discorso.

“Dobbiamo fare di tutto per introdurre nella legge un diritto alla formazione continua in particolare nella seconda parte della carriera professionale: oggi la maggior parte delle imprese investono, in materia di formazione, sui più giovani”. Inoltre – ha proseguito – dobbiamo instaurare a livello nazionale una rendita ponte, in modo da evitare agli anziani disoccupati da tempo di finire in assistenza.

Il presidente del PS ha poi affrontato il tema della parità salariale uomo-donna, dichiarando che nonostante si pensasse che le grandi imprese del Paese facessero grandi sforzi per realizzarla, “abbiamo dovuto disilluderci”. In questo ambito “Non solo non abbiamo fatto progressi, ma la situazione nel corso degli ultimi dieci anni è peggiorata”, ha indicato Levrat.

“Oggi – ha aggiunto – 7,7 miliardi di franchi all’anno sono sottratti alle donne salariate del nostro Paese e servono a gonfiare i profitti delle imprese e dei loro manager”. “Nel settore privato le donne guadagnano in media 1800 franchi meno dei loro colleghi uomini”. “La destra – ha sottolineato – ha avuto decenni per dimostrare che le misure volontarie, l’autoregolazione erano sufficienti, che le imprese avrebbero corretto da sole le cose, ma ha fallito. La destra ha dimostrato l’inefficacia delle sue ricette”.

“Alle donne stipendiate di questo Paese diciamo che intendiamo porre fine a questo scandalo, sappiamo come fare”, ha puntualizzato Levrat. “Devono avere fiducia in noi e con noi mettere in piedi regole che difendano meglio i loro interessi”. Queste regole passano per una migliore trasparenza dei salari, per dei controlli regolari e obbligatori, per una generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro (CCL).

Infine Levrat ha richiamato l’attenzione sul flusso migratorio e le tragedie che lo accompagnano nel Mediterraneo. “Quello che succede nel Mediterraneo – ha detto – è inaccettabile e ciò concerne la Svizzera. La frontiera sud del nostro Paese non è Chiasso: in materia di migrazione e d’asilo, grazie a Schengen e Dublino, è Lampedusa”, ha precisato.

“Alcune settimane fa – ha ricordato – persone hanno acceso dei fuochi sulle nostre Prealpi per protestare contro la venuta dei richiedenti asilo”. “Occorre, compagni, che anche noi accendiamo fuochi, ma non sulle colline, bensì nei cuori”. “La Svizzera può e deve fare di più”.

Levrat non ha perso l’occasione di lanciare una frecciata ai radicali friburghesi che in occasione del Primo maggio hanno organizzato “una piccola passeggiata tra loro”: nessun problema per questo, ma non pretendano di rappresentare e difendere i salariati. In linea generale fanno l’inverso.

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