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Profughi, giro di vite per permessi “S”

(Keystone-ATS) I titolari di un permesso “S” (persone bisognose di protezione) non dovrebbero più beneficiare immediatamente del raggruppamento famigliare.

Per 9 voti a 3, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha accolto un’iniziativa in tal senso del “senatore” Philipp Müller (PLR/AG). Il testo chiede che le persone degne di essere protette vengano equiparate a coloro che sono stati accolti provvisoriamente (permesso F).

Quest’ultimi devono attendere almeno 3 anni per presentare una richiesta di ricongiungimento familiare. Per la CIP-S questa differenza di trattamento non si giustifica, indica una nota odierna dei servizi parlamentari.

Eliminando questa differenza, Müller spera che lo statuto “S” venga attribuito più spesso. Il vantaggio? Non richiede un esame troppo approfondito e individuale delle richieste di asilo; le istanze preposte all’esame verrebbero sgravate di parecchio lavoro.

Per Müller, a prescindere dallo statuto ricevuto, bisognerà fare in modo che il soggiorno di queste persone sia perlopiù temporaneo. L’iniziativa dovrà ancora essere trattata dall’omologa commissione del Nazionale.

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