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Profughi: stop dell’Onu a parte delle attività di hotspot in Grecia

(Keystone-ATS) L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha annunciato oggi di aver sospeso alcune attività presso gli ‘hotpost’ per migranti e rifugiati in Grecia, poiché dopo l’accordo tra Unione europea e Turchia, sono diventati luoghi di detenzione.

L’Unhcr ha finora sostenuto l’autorità nei cosiddetti “hotspot” nelle isole greche, in cui erano ricevuti, assistiti e registrati rifugiati e migranti che giungono nel Paese. Stando alle nuove disposizioni, tali siti sono diventati strutture di detenzione e di conseguenza, e in linea con la nostra politica opposta alla detenzione obbligatoria, abbiamo sospeso alcune delle nostre attività presso l’insieme dei centri chiusi sulle isole , ha affermato la portavoce dell’Unhcr, Melissa Fleming, precisando che le persone non possono uscire da tali luoghi. La sospensione riguarda in particolare il trasporto da e verso questi siti.

L’Unhcr manterrà tuttavia una presenza per vigilare sul rispetto dei diritti dei rifugiati e umani e per fornire informazioni sui diritti e le procedure per chiedere asilo. L’Unhcr si è detto inoltre preoccupato per il fatto che l’accordo tra Ue-Turchia sia in corso di attuazione prima che le necessarie garanzie siano pronte: attualmente, la Grecia non ha una capacità sufficiente sulle isole per valutare le richieste di asilo, né le condizioni adatte per ospitare decentemente e in sicurezza le persone in attesa di un esame dei loro casi.

L’Unhcr non è parte dell’accordo tra Ue e Turchia e non sarà coinvolto nei ritorni e nelle detenzioni, ma continuerà ad assistere le autorità della Grecia per sviluppare una capacita di accoglienza adeguata, ha aggiunto la portavoce.

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