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PS: delegati contro elezione governo dal popolo

(Keystone-ATS) Il PS è contrario all’elezione del Consiglio federale da parte del popolo. I delegati del partito socialista riuniti oggi in assemblea a Soletta hanno respinto l’iniziativa UDC, sulla quale si voterà il 9 giugno prossimo, con 153 voti contro 6 e 6 astensioni. Con 170 voti contro 2, hanno detto no alla revisione della legge sull’asilo, altro tema in votazione il 9 giugno prossimo. Hanno invece sostenuto la legge sulle epidemie con 163 voti contro 6.

Per i socialisti, l’elezione del governo da parte del popolo rischia di rinforzare il populismo e il ruolo del denaro nelle campagne elettorali. Potrebbe inoltre nuocere alla collegialità e alla credibilità dei consiglieri federali, strumentalizzati dai loro partiti per scopi elettorali.

I delegati hanno inoltre sostenuto all’unanimità il lancio da parte dell’Unione sindacale svizzera (USS) dell’iniziativa “AVSplus”, che chiede un aumento del 10% delle rendite di vecchiaia. I partecipanti hanno così seguito la raccomandazione del Comitato direttivo del partito.

La raccolta delle firme dovrebbe cominciare prima dell’estate. Un aumento del 10% delle rendite AVS costituisce in media un rialzo di 200 franchi al mese per una persona sola e di 350 franchi per una coppia. Il PS vuole finanziare una parte del costo di 3,6 miliardi di franchi introducendo una imposta federale sulle successioni. Un’iniziativa in questo senso è stata depositata in febbraio. Il resto potrebbe essere coperto con un aumento dello 0,55% dei contributi salariali.

Davanti ai delegati il ministro socialista delle assicurazioni sociali Alain Berset ha sottolineato la necessità di flessibilizzare l’età di pensionamento senza aumentare per il momento quella delle donne. Ha inoltre chiesto la trasparenza nella gestione dei contributi del secondo pilastro.

In precedenza il presidente del Partito socialista svizzero (PS), Christian Levrat, aveva sferrato un duro attacco all’UDC. In particolare ha paragonato Christoph Blocher a Silvio Berlusconi.

Il vice-presidente dell’UDC e Berlusconi “difendono più sovente il loro interesse, talvolta altri interessi particolari, quasi mai l’interesse dello stato”, ha affermato Levrat. Christian Levrat ha anche accusato UDC e liberali-radicali di aver difeso dei privilegi durante la campagna sui tre oggetti sottoposto in votazione domenica.

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