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PS: libertà di voto e Röstigraben su “vignetta”

(Keystone-ATS) I delegati del Partito socialista svizzero hanno deciso oggi a Baden (AG) di lasciare libertà di voto sull’aumento del contrassegno autostradale da 40 a 100 franchi, in votazione il prossimo 24 novembre. Respinta invece all’unanimità l’iniziativa dell’UDC a favore delle famiglie. I delegati si sono espressi anche sui temi che saranno sottoposti al popolo il 9 febbraio 2014: no unanime all’iniziativa dell’UDC “contro l’immigrazione di massa” e all’iniziativa mirante a sopprimere la copertura dell’aborto dall’assicurazione malattia, sì altrettanto unanime al finanziamento e all’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria.

La “vignetta” ha diviso i delegati. Il dibattito ha rivelato un vero e proprio “Röstigraben”. Il “sì” si è in un primo tempo imposto con 86 voti contro 65. I delegati hanno tuttavia preferito infine, con 98 voti contro 69, lasciare la libertà di voto come proponeva il Comitato direttivo.

All’unanimità – 150 voti contro 0 – i delegati del PS hanno bocciato l’iniziativa dell’UDC “a favore delle famiglie: deduzioni fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i figli”. Solo le famiglie tradizionali ad alto reddito approfitterebbero degli sgravi fiscali e i mancati introiti non sarebbero compensati, ha argomentato il consigliere nazionale Matthias Aebischer (BE).

Passando ai temi del 9 febbraio, i delegati hanno respinto all’unanimità (145-0) e senza discussione l’iniziativa popolare dell’UDC “contro l’immigrazione di massa”, a proposito della quale il presidente Christian Levrat ha esortato il ministro dell’economia Johann Schneider-Ammann a “svegliarsi”: o migliora le misure di accompagnamento alla libera circolazione, o il popolo accetterà l’iniziativa, ha messo in guardia.

Pure unanime (128 voti contro 0) il no all’iniziativa “Il finanziamento dell’aborto è una questione privata – Sgravare l’assicurazione malattie stralciando i costi dell’interruzione di gravidanza dall’assicurazione di base obbligatoria”, lanciata da membri dei partiti borghesi.

Con 120 voti senza opposizione è infine stato accolto il decreto federale concernente il finanziamento e l’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria (FAIF, controprogetto all’iniziativa popolare “Per i trasporti pubblici” dell’ATA, nel frattempo ritirata).

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