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PS non è partito per maschi? È paura, domenica rischia altro seggio

Potrebbe essere eletta lei, lasciato a casa lui. KEYSTONE/ALESSANDRO DELLA VALLE sda-ats

(Keystone-ATS) Essere uomo è ormai un chiaro svantaggio per un candidato di sinistra? È l’interrogativo che si pongono oggi Tages-Anzeiger, Bund e testate sorelle, che fanno il punto sugli ultimi sviluppi in seno al partito socialista.

Le tendenze più recenti potrebbero costare domenica il posto a un politico di lungo corso come il consigliere agli stati bernese uscente Hans Stöckli. La sezione socialista bernese guarda con preoccupazione al secondo turno dell’elezione degli Stati. “I simpatizzanti di sinistra che non danno il loro voto a Hans Stöckli in pratica eleggeranno il candidato UDC”, ha messo in guardia il PS via Twitter. Cioè una personalità contraria alla parità salariale e che si oppone all’ampliamento dell’offerta di cura di bambini, viene sottolineato.

Al primo turno Stöckli, ex sindaco di Bienne (BE), è giunto primo (122mila preferenze), ma tallonato a breve distanza dalla presidente dei Verdi svizzeri Regula Rytz (120mila) e dal democentrista Werner Salzmann (pure quasi 120mila). A mettere in allarme il PS sono stati i Verdi liberali, che considerano Stöckli “zu sehr Mann”, troppo uomo: e anche altri potrebbero essere tentati a votare solo la donna (Rytz), rinunciando alla seconda preferenza.

In una recente intervista al Bund – ricordano i quotidiani – Stöckli ha praticamente dovuto giustificarsi di essersi ricandidato: se si vuole togliere a una persona un incarico solo perché è un uomo bisogna ricordare che le pari opportunità esistono anche per i maschi, ha detto il 67enne. “Non posso candidarmi quale donna”, ha aggiunto palesando quella che non sembra più essere un’ovvietà.

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